Umbria, tredici milioni di euro di risorse regionali per le energie rinnovabili

Oltre tredici milioni di euro di risorse regionali che svilupperanno sul territorio umbro più di venti milioni di investimenti in materia di energia da fonti rinnovabili e per il  risparmio energetico. Sono le cifre fornite dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini e dall'assessore regionale all'ambiente, Silvano Rometti, illustrando l'esito di due bandi rivolti ai Comuni, a valere sul POR FESR 2007-2013 Asse III.  "I due bandi – hanno detto Marini e Rometti – hanno riscosso una adesione straordinaria da parte della  amministrazioni locali che ci ha spinto ad aggiungere alle risorse inizialmente previste, 10 milioni  e mezzo di euro, ulteriori 3 milioni 269.036 euro per arrivare a finanziare tutte le richieste ammesse". "Con la nuova politica energetica – ha proseguito Marini – la Regione Umbria offre un significativo contributo sul versante del risparmio, dell'efficientamento degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, su quello della riduzione di emissione in atmosfera di sostanze inquinanti e, al tempo stesso, contribuisce a determinare positive prospettive di crescita e di sviluppo dell'economia dell'Umbria. Il successo di questi bandi – ha proseguito la presidente –  ci fa raggiungere l'80 per cento di spesa delle risorse comunitarie previste nella 'misura energia'. Grazie a ciò l'Umbria si avvicina moltissimo al raggiungimento degli obiettivi indicati dall'Unione Europea Europa 20-20-20, vale a dire ridurre del 20 per cento le emissioni di gas a effetto serra, portare al 20% il risparmio energetico e aumentare al 20% il consumo di fonti rinnovabili".
"La scelta operata dalla Giunta di indirizzare i  bandi verso la realizzazione da parte dei Comuni di progetti di efficientamento energetico di edifici pubblici, soprattutto scuole, ha aggiunto la presidente, ha  anche il fine di far crescere il valore formativo ed educativo di questi interventi nei confronti delle giovani generazioni. Alla luce della grande adesione ottenuta dai bandi possiamo affermare che sta crescendo in Umbria la consapevolezza, soprattutto degli amministratori pubblici, di sviluppare ogni forma di risparmio energetico, ricorrendo alle fonti rinnovabili per la produzione di energia. Un obiettivo – ha concluso – che intendiamo perseguire cercando anche di  realizzare quanto l'Europa chiede, e cioè mettere in atto misure che favoriscano il giusto mix di impianti di produzione da fonti rinnovabili come il fotovoltaico, il solare, ma anche le biomasse, verso le quali vi è ancora una certa diffidenza culturale che occorre  superare". 
Entrando nel merito dei bandi, Rometti ha evidenziato che "le domande arrivate alla Regione  sono state 118, di cui 115 ammesse a finanziamento. Per il bando sulla pubblica illuminazione, che prevede interventi di efficientamento su impianti esistenti a servizio di  reti stradali, impianti sportivi e monumenti, sono pervenute 65 domande, di cui 27 da Comuni aventi popolazione superiore a 5 mila  abitanti e 38 da Comuni fino a 5 mila abitanti". 
Sono state invece 53, di cui 51 ammissibili, le domande di finanziamento relative al bando sull'energia solare a cui verrà assegnato un contributo massimo, per ciascun Comune, finalizzato  all'installazione di impianti fotovoltaici pari a  150 mila euro. 
"L'attuazione dei progetti  – ha proseguito Rometti,  porterà alla realizzazione di 105 edifici solari, su cui verranno collocati circa 28 mila m2 di pannelli fotovoltaici. Sono stati premiati gli interventi che prevedono, contestualmente alla realizzazione degli impianti fotovoltaici, l'installazione di collettori solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria e la rimozione di coperture in amianto. Ciò porterà alla installazione di circa 160 m2 di collettori solari termici, a servizio di scuole e palestre, e alla rimozione di 6 mila 400 m2 di amianto".
"L'insieme delle azioni finanziate con i  due bandi – ha concluso Rometti – permetterà di  conseguire  benefici energetici ed economici, ma anche ambientali. Le azioni determineranno infatti una significativa riduzione dell'impatto ambientale rispetto ai livelli attuali dovuti ai sistemi esistenti. Le emissioni evitate di gas climalteranti sono quantificabili in oltre 3 mila 500 tonnellate all'anno di CO2".

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