Decreto Bollette: l’ok con 207 voti a favore. Cosa succede adesso?

Via libera dal Senato per il tanto atteso Decreto Bollette approvato nella giornata di ieri con 207 voti a favore e 38 contro. Cosa succede ora?

Decreto Bollette: 207 voti a favore. Cosa succede adesso?Con l’approvazione in via definitiva del Decreto Bollette al Senato vengono approvate le misure di contenimento dei costi dell’energia e del gas, costi che negli ultimi mesi hanno aggravato la situazione economica di famiglie e imprese, ma non solo.

Cosa prevede il Decreto Bollette?

Oltre a confermare il taglio degli oneri di sistema nel settore elettrico e l’Iva al 5% sul gas anche per il secondo trimestre dell’anno, il Decreto rafforza il bonus sociale e riconosce alle imprese a forte consumo di elettricità l’azzeramento degli oneri di sistema e un credito d’imposta pari al 20% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel secondo trimestre del 2022.

Per le imprese a forte consumo di gas naturale, invece, il credito di imposta sarà pari al 15% della spesa sostenuta per l’acquisto del gas.

Nello specifico l’annullamento degli oneri di sistema riguarda le utenze domestiche e quelle non domestiche in bassa tensione con potenza disponibile fino a 16,5 kW. E’ previsto, poi, uno sconto nella bolletta di luce, gas e acqua per le famiglie in condizioni di disagio economico e per i nuclei familiari numerosi con soglia Isee per accedere al beneficio estesa a 12mila euro.

Buone notizie anche per le rinnovabili con l’introduzione di misure di semplificazione per l’istallazione di impianti a fonti rinnovabili e in materia di infrastrutture elettriche con possibilità di potenziamento degli impianti già installati e limitazione dei vincoli di installazione su superfici agricole e aree urbane storiche.

Climatizzazione: limiti di temperatura negli edifici pubblici

Per contenere i costi energetici e incrementare la sostenibilità il Decreto Bollette prevede che dal 1° maggio 2022 al 31 marzo del 2023 la temperatura dei condizionatori presenti negli edifici pubblici non potrà essere inferiore ai 27 gradi, con due gradi di tolleranza, fissando il limite reale a 25 gradi.

Un limite è fissato anche per il periodo invernale, durante il quale non si potrà salire al di sopra dei 19 gradi, anche in questo caso con due gradi di tolleranza.

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