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A cura di:La Redazione La semplificazione funziona, le rinnovabili crescono e viaggiano a una velocità doppia. Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ne è convinto parlando con il Corriere della sera, e i numeri sembra gli diano ragione: nel 2022 sono già attesi oltre 5 GW (Gigawatt) in esercizio. In particolare – viene spiegato sul sito del ministero, con le proiezioni degli impianti rinnovabili in esercizio sulla base dei dati Terna al 3 giugno 2022 – ad aprile 2022 sono stati completati e attivati nuovi impianti per 0,64 MW; saranno allacciati ulteriori 0,68 GW su rete AT che hanno vinto le prime aste Gse (Gestore dei servizi energetici) dell’anno; ulteriori 3,8 GW sono già autorizzati ed entreranno in esercizio nel corso dell’anno. Si tratta per oltre 3,3 GW di impianti su rete di distribuzione che sfruttano, in alcuni casi, anche le semplificazioni introdotte. Gli elementi che hanno permesso di spingere l’acceleratore delle rinnovabili Sono tre in particolare. Primo: aumento della velocità del processo di autorizzazione Via con la nuova commissione Via ‘fast track’ che ha portato all’esame di 122 progetti dalla sua costituzione a metà gennaio di quest’anno (di cui 103 positivi e 17 negativi). Secondo: sblocco dei progetti fermati dalle sovrintendenze grazie ai poteri sostitutivi del governo. Terzo: forte accelerazione degli impianti che non passano dalle aste Gse e vanno sul libero mercato (senza incentivi) seguendo processi autorizzativi diversi (per esempio Via regionali) o semplificati come nel caso dell’auto-consumo. “Al 31 maggio risultano già autorizzati, con preventivi di connessione già accettati e pagati da produttori ai gestori di rete, e quindi pronti per essere realizzati ed entrare in esercizio – rileva Cingolani – impianti per 8,3 Gigawatt di cui 5,1 GW previsti in esercizio già entro il 31 dicembre 2022”. Tradotto questo significa che in base alle proiezioni di Terna, relative agli impianti autorizzati e pronti alla realizzazione (con i dati disponibili ad aprile 2022), “quest’anno ci aspettiamo un’entrata in esercizio di rinnovabili, con nuovi impianti, per una potenza pari a oltre il doppio rispetto alla somma dei due anni precedenti. Esattamente 2,5 volte”. Quello che è cambiato suggerisce il ministro è il decreto semplificazioni dell’autunno scorso e quelli successivi di quest’anno che hanno iniziato a funzionare. “L’accelerazione evidente nell’allaccio di produzione da fonti rinnovabili, quei 5,1 Gigawatt solo quest’anno – continua Cingolani – e solo con i dati maturati fino ad aprile, è dovuto sì agli investimenti dei privati ma anche al fatto che con la nuova commissione ‘fast track’ per le Via è aumentato fortemente il numero di progetti esaminati”. Alle semplificazioni Cingolani affianca anche lo sblocco dei “progetti fermi alle sovrintendenze grazie ai poteri sostitutivi del governo”. Non ci si ferma qui, però. Secondo Cingolani al momento abbiamo altre iniziative per circa 24 Gigawatt di rinnovabili (12,4 da solare e 10,7 da eolico) che hanno richiesto l’autorizzazione. L’obiettivo che avevamo fissato da qui al 2030 era di arrivare a 70 Gigawatt da fonti rinnovabili. Le previsioni di crescita per il prossimo biennio Per quanto riguarda i prossimi due anni – viene messo in evidenza dalle proiezioni di Terna – una parte dei nuovi impianti autorizzati entrerà in esercizio nel 2023 (2,1 GW) e nel 2024 (1,1 GW), portando a oltre 8 GW la potenza autorizzata da quando si è deciso di accelerare sulle rinnovabili. In base al rendimento orario di 1500 ore l’anno per solare, 2000 ore per eolico e 6500 ore per geotermico e biogas – viene osservato – i nuovi impianti rinnovabili che verranno connessi alla rete nel 2022 produrranno rispettivamente circa 5 TWh (Terawattora), 2,2 TWh e 1,9 TWh, cui si aggiungeranno altri 5,3 TWh nei successivi 24 mesi solo sulla base delle iniziative da fonti energetiche rinnovabili già a oggi autorizzate, equivalenti ad un risparmio di gas superiore a 3 miliardi di metri cubi. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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