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“La green economy, la nuova industria delle tecnologie, del risparmio energetico, dell’utilizzo di fonti rinnovabili e delle nuove forme per la produzione elettrica, della eco-edilizia e dell’agro-energia decolla anche in Emilia-Romagna e può rappresentare un nuovo asse di sviluppo, oltre la crisi”. Così l’assessore regionale alle Attività produttive Duccio Campagnoli, in un convegno al Cnr di Bologna, ha presentato agli operatori del settore i primi risultati conseguiti in meno di due anni con i programmi del Piano energetico regionale approvato nel 2007. Significativi gli obiettivi realizzati con l’impegno già di 90 milioni di euro previsti dal Piano e con una promozione di iniziative trasversale da parte di tutti gli assessorati regionali interessati. Massimo Cenerini, responsabile del servizio, ha evidenziato che con i programmi regionali (per 25 MWe) e con il “conto energia” varato dal 2007 a livello nazionale (cioè gli incentivi per la produzione elettrica con fotovoltaico), in regione si è registrata già una partenza record per l’energia fotovoltaica che in poco più di 3 anni arriverà a contare nel 2010 già 65 MWe. Decollati anche eolico (insediamenti già per oltre 40 MWe) e biomasse, con la riconversione di zuccherifici e i piccoli impianti di agro energia nelle imprese agricole (già 100 MWe elettrici complessivamente programmati). Nel 2010 risulteranno quindi già raggiunti e superati tutti gli obiettivi di insediamento di produzione di energia con fonti rinnovabili fissati dal Piano energetico regionale. Ad oggi è quasi completato anche tutto il grande programma promosso dalla Regione di riconversione del parco di produzione termoelettrica in regione, con l’obiettivo di riequilibrare i consumi elettrici e la produzione regionale. “Una scelta utile alla sicurezza, alla qualità ed alla economicità degli approvvigionamenti, un’assunzione di responsabilità per gli obiettivi di Kyoto e anche per non far ricadere su altri territori o paesi il peso del controllo delle emissioni relative ai nostri consumi” ha ricordato l’assessore Campagnoli. La sostituzione di tutti i vecchi impianti ad olii combustibili con quelli a tecnologia avanzata ed alta efficienza (centrali a “ciclo combinato” alimentate a metano), e l’adozione di queste tecnologie per tutti i nuovi impianti, con l’esclusione anche dell’uso del carbone, ha consentito una riduzione del 30% di emissioni (meno 17 milioni negli ultimi 10 anni). Cresce anche l’utilizzo della cogenerazione, decisiva per combinare produzione di calore e di energia elettrica, che secondo il Piano energetico dovrà svilupparsi ora non solo negli impianti di produzione ma negli edifici (micro generazione) e nell’industria (trigenerazione). Piano energetico nell’industria, nelle case e nel territorio Per l’industria sono stati già attivati 2 programmi: quello per l’innovazione energetica delle imprese ha visto realizzato il primo bando, nell’ottobre 2008, che ha messo a disposizione 15,3 milioni di euro per il “Sostegno a progetti innovativi nel campo delle tecnologie energetico-ambientali volti al risparmio energetico e all’utilizzo delle fonti rinnovabili”. Le domande accolte sono state 133 sulle 145 presentate e i progetti presentati genereranno investimenti per quasi 68 milioni di euro. Delle 133 iniziative approvate, 92 (il 69%) sono state presentate da piccole imprese, 41 (33%) da medie imprese. La grande maggioranza degli interventi finanziati riguarda il fotovoltaico (89 interventi), seguono l’efficienza energetica dei processi produttivi (34) e degli edifici (29). Il risparmio di energia stimato all’anno è di 20.737 Tep (tonnellate equivalenti di petrolio) e di 48.110 tonnellate di Co2. Accanto a questo è stato attivato il programma per le aree ecologicamente attrezzate, con il quale Regione e Province hanno selezionato le aree strategiche dove concentrare i nuovi insediamenti industriali per superare l’effetto “sprawl”, cioè la crescita incontrollata delle 1300 aree industriali e artigianali oggi esistenti. Sono 43 le aree che potranno ospitare circa 1500 nuove aziende, che saranno dotate di impianti fotovoltaici (il 70% dei programmi prevede questo tipo di intervento), sistemi di illuminazione pubblica a risparmio energetico (56%), rete di teleriscaldamento/raffrescamento (53%), centrali di cogenerazione/trigenerazione (44%); ma anche opere di protezione idraulica e gestione acque meteoriche/acquedotto industriale, potenziamento della rete fognaria, infrastrutture viarie, area di raccolta/deposito rifiuti, aree verdi. Il programma prevede un investimento regionale e delle risorse del Programma Por-Fesr per 53 milioni di euro. Attivate anche le due più importanti misure per il risparmio energetico nel settore abitativo che copre il 30% dell’insieme dei consumi energetici regionali. Dal 10 luglio 2008 infatti sono entrati in vigore le norme per i “nuovi standard di consumi energetici nuovi e da ristrutturare”, che prevedono di dimezzare i consumi, e per la certificazione energetica degli edifici, a tutela dei consumatori, realizzata da tecnici accreditati. Ad oggi sono già 7500 i certificati energetici emessi e 1500 i certificatori accreditati e quasi 20 mila i nuovi edifici progettati con le nuove norme. Sono stati poi 32 mila nel 2007 e 2008 i progetti di miglioramento del rendimento energetico negli edifici presentati dai cittadini a valere sulle misure di riduzione fiscale prevista dalle leggi finanziarie approvate nella precedente legislatura, per un ammontare di investimenti per 400 milioni di euro con un abbattimento fiscale del 55%. Aperto da marzo scorso anche il programma con 15 milioni di euro rivolto a Comuni e Province per realizzare come previsto nel Per i “Piani regolatori energetici” e i programmi di qualificazione energetica nei propri edifici: priorità alla realizzazione di “piattaforme solari” e “comunità energetiche” con cogenerazione, teleriscaldamento, fonti rinnovabili. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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