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A cura di: Raffaella Capritti Eurac Research ha inaugurato nei giorni scorsi a Bolzano un innovativo laboratorio dedicato alla realizzazione di moduli fotovoltaici su misura e fuori standard, realizzato grazie ai fondi del PNRR assegnati al Partenariato Esteso NEST – Network 4 Energy Sustainable Transition. Il laboratorio è stato inaugurato in occasione della conferenza della Rete italiana sul fotovoltaico che ha riunito per 2 giorni circa 250 persone tra rappresentanti di aziende, professionisti, associazioni e centri di ricerca attivi nel settore del solare, tra cui i rappresentanti dello spoke 1 “Solar” della Fondazione NEST. Si tratta di un importante esempio di come la collaborazione tra pubblico e privato nell’ambito dello sviluppo delle energie rinnovabili possa contribuire a “costruire una rete nazionale di infrastrutture all’avanguardia – spiega Francesco Cupertino, rettore del Politecnico di Bari e presidente del Consiglio di amministrazione della Fondazione NEST – in cui far convergere conoscenze multidisciplinari che saranno preziosissime per raggiungere i grandi obiettivi dei prossimi anni e che andrà anche oltre lo stesso PNRR“. La collaborazione tra università, imprese e enti di ricerca, supportata da infrastrutture all’avanguardia come questa, sarà cruciale per lo sviluppo di nuove tecnologie e competenze necessarie per affrontare le sfide future. Hubert Hofer, vicedirettore di NOI Techpark spiga che si tratta di un’occasione importante per far ripartire la filiera europea del fotovoltaico, considerando che, come emerge “dai dati dell’associazione Solar Power Europe, nel 2023 nei paesi dell’Unione europea sono stati installati 56 gigawatt di solare e l’Italia è per la prima volta tra i paesi che hanno installato di più. Tuttavia solo una piccola parte dei moduli vengono prodotti in Europa“. Un laboratorio all’avanguardia Il nuovo laboratorio è pensato per supportare le aziende nello sviluppo di moduli fotovoltaici non standard. Partendo dalle celle e dai materiali per arrivare ai moduli, ogni fase della produzione verrà accuratamente monitorata. I ricercatori di Eurac Research supporteranno le aziende in tutte le fasi, analizzando le caratteristiche dei materiali, testando l’efficacia delle combinazioni tra i componenti e assemblando in un apposito forno moduli fotovoltaici fino a un metro quadrato. Inoltre sarà possibile installare in strutture specifiche i prototipi e testarli, studiandone l’integrazione in facciate, coperture o altre soluzioni architettoniche, come nelle reti elettriche, continuando a monitorarne le prestazioni e l’affidabilità . Wolfram Sparber, direttore dell’Istituto per le energie rinnovabili di Eurac Research sottolinea che “l’infrastruttura completa la gamma dei servizi di test e delle consulenze che possiamo offrire alle aziende: possiamo produrre ed esaminare prototipi di moduli, misurarne le performance con test accreditati e sottoporli a cicli di invecchiamento accelerato“. Processo di realizzazione dei moduli fotovoltaici Il processo inizia con una scelta accurata dei materiali: si valuta quanta luce fanno passare gli strati protettivi, la loro resistenza alle temperature e la velocità di invecchiamento. Le celle fotovoltaiche vengono poi disposte su fogli di teflon e collegate tramite nastro conduttivo. Successivamente, vengono avvolte da materiali polimerici “incapsulanti”, che hanno la funzione di protezione. Infine, si aggiungono gli strati esterni: un supporto di base e il vetro di copertura, che può essere trasparente o colorato per la miglior integrazione architettonica. Il modulo assemblato viene quindi inserito per il tempo necessario a garantire la qualità del prodotto finale nel laminatore, un forno che deve cuocere alla temperatura corretta. Infine il modulo finito viene sottoposto a rigorosi test, sia in laboratorio che in un’area esterna che simula un impianto reale. Le aziende potranno testare i moduli e proporre eventuali cambiamenti. Come spiega David Moser, responsabile del gruppo di ricerca sul fotovoltaico di Eurac Research : “È un’infrastruttura che collega ricerca e imprese ma che connette anche aziende diverse che vorrebbero lavorare insieme e che qui possono testare l’efficacia dei loro prodotti dentro a un singolo modulo fotovoltaico“. Applicazioni innovative: dall’architettura all’agrivoltaico Il laboratorio è destinato allo sviluppo di soluzioni customizzate, dai moduli con vetro colorato, pensati per integrarsi in contesti architettonici particolari, come gli edifici storici, a quelli destinati all’agrivoltaico, installati sopra terreni coltivati per produrre energia senza schermare completamente la radiazione solare che raggiunge le piante. Come ha sottolineato Francesco Cupertino, questo modello di collaborazione rappresenta la chiave del successo per la transizione energetica e un esempio da seguire per rimanere al passo con le evoluzioni del settore. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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