Sostituiti i moduli fotovoltaici della “Piramide” del mondo

Rientra in Italia la missione Cobat

Si è conclusa la missione “Cobat EvK2CNR – Top Recycling Mission”, promossa da Cobat, Consorzio Nazionale Raccolta e Riciclo, e dal Comitato EvK2CNR, con l’obiettivo di sostituire i moduli fotovoltaici e le batterie che alimentavano il Laboratorio Piramide, Osservatorio Internazionale di ricerca che dal 1987 offre opportunità uniche per lo studio dei cambiamenti climatici e ambientali, della geologia, della geofisica, dei fenomeni sismici, della medicina e della fisiologia umana in condizioni estreme. Il Laboratorio Piramide del tutto autosufficiente dal punto di vista energetico, è dotato di avanzate attrezzature ed è fornito di sistemi ecosostenibili per l’approvvigionamento di energia elettrica e lo smaltimento rifiuti, il riscaldamento, oltre che di sistemi per le telecomunicazioni satellitari e Internet.

Un viaggio di 18 giorni fra sentieri di terra battuta, fango e sassi, per trasportare i nuovi materiali fino a 5.050 metri di altezza sul versante nepalese del monte Everest. 

I nuovi materiali installati –  moduli fotovoltaici di Vipiemme Solar e gli accumulatori di Fiamm – che garantiranno energia alla Piramide, sono stati trasportati da oltre 100 sherpa e da altrettanti yak fino al Laboratorio. La sfida che ha dovuto superare la spedizione è stata quella di affrontare i 2.200 metri di dislivello che separano Lukla dalla Piramide. “Nonostante le avverse condizioni climatiche, per la coda monsonica con pioggia, nebbia e basse temperature – racconta Giancarlo Morandi, presidente di Cobat, la missione si è conclusa con successo. Sono stati sostituiti i moduli fotovoltaici e le batterie che forniscono energia al Laboratorio Piramide e sono stati riportati a valle tutti i materiali dismessi”.

Una parte dei moduli fotovoltaici e degli accumulatori ancora funzionanti, che sono stati sostituiti ­da modelli tecnologicamente più avanzati, sono stati donati a due cooperative di Dinboche, a 4200 metri di quota, nella Khumbu Valley.  Una “Community Solar Station” che fornirà di elettricità gli abitanti del paese per almeno 10 anni. Sono state invece avviate al riciclo le batterie esauste al piombo presso un impianto di riciclo nepalese e riportati in Italia i moduli fotovoltaici giunti a fine vita.

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