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Il ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio nel corso di un convegno ha promesso un assoluto sostegno alle rinnovabili verso una completa decarbonizzazione e defossilizzazione dell’economia Cosa serve per realizzare gli obiettivi delle rinnovabili al 2030? Questo il tema centrale del convegno che si è recentemente svolto, organizzato da Anev ed Elettricità Futura, cui ha partecipato il Ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, che ha ribadito l’impegno del Governo a sostegno delle energie rinnovabili e degli operatori del settore, verso la decarbonizzazione e defossilizzazione dell’economia, per raggiungere il target del 32% da fonti rinnovabili entro il 2030. In particolare il Ministro ha espresso l’intenzione del consuntivo di “Alzare l’asticella. Raggiungere il 32% da fonti rinnovabili nei consumi finali significa che dobbiamo raddoppiare, in soli 10 anni, la produzione da rinnovabili. Passando dagli attuali 130 TWh a più di 200, andando quindi oltre allo scenario previsto dalla Strategia Energetica Nazionale“. Il raggiungimento di tali obiettivi è alla base della bozza del piano Clima ed Energia che sarà proposta in commissione entro dicembre. Inoltre a breve verrà pubblicato il Decreto Rinnovabili, con risorse che superano i 250milioni di euro nel triennio 2018-2020 e che prevede l’installazione di più di 6.000 MW da impianti nuovi o in via di rifacimento. Il Ministro nel proprio intervento ha ricordato che nel 2017, nonostante la scarsa produzione idroelettrica, le rinnovabili hanno coperto il 17,7% dei consumi finali lordi di energia, superando dunque gli obiettivi europei al 2020, creando posti di lavoro, con benefici per la PMI e l’economia del paese, grazie allo sviluppo di tecnologie innovative e ad alto valore aggiunto. Di Maio ha inoltre sottolineato che il Governo intende dare massima attenzione allo sviluppo della mobilità elettrica in abbinamento alla produzione di fonte rinnovabile, sostenendo l’uso del biometano, considerando i costi, l’inquinamento e i prodotti reflui in uscita dagli impianti. Il Presidente dell’ANEV Simone Togni, apprezza l’impegno assunto da Di Maio e sottolinea che l’eolico è una tecnologia matura, disponibile ed economicamente efficiente che andrebbe maggiormente sostenuta, in grado di creare occupazione e innovazione tecnologica apprezzata in Europa e nel Mondo. “Il centro-sud del nostro Paese in particolare potrebbe coniugare crescita, ambiente e occupazione realizzando quella rivoluzione industriale necessaria a decarbonizzare il sistema elettrico e predisporre le basi per rendere il vettore elettrico centrale per il futuro sviluppo dell’Italia”. Soddisfatto anche Simone Mori, Presidente di Elettricità Futura che ha commentato che l’Italia è un paese leader in innovazione ed efficienza energetica, grazie anche all’impegno delle imprese che in questi anni hanno dimostrato una forte attenzione alle tematiche ambientali. “Come sistema di imprese siamo pronti alla sfida e siamo certi che il Governo darà un nuovo impulso al processo di transizione in tutti i segmenti, attraverso meccanismi di pianificazione e promozione degli investimenti, regole di mercato chiare e certe, un continuo confronto con il territorio e una rinnovata attenzione al rapporto tra l’industria e la ricerca”. Il Ministro Luigi Di Maio rispetto all’efficienza energetica ha sottolineato che è necessario prevedere strumenti che ne promuovano l’incentivazione sia nel settore industriale che della piccola e media impresa e nel residenziale, settore che da solo potrà generare fino la metà degli incrementi previsti sia in termini di produzione industriale che di valore aggiunto e di occupazione. Sono previsti interventi volti a rendere il meccanismo dei Titoli di Efficienza Energetica incentivante e capace di garantire certezza e stabilità per gli investimenti che devono essere fatti, “eliminando situazioni di scarsa offerta di titoli sul mercato che rischiano di creare distorsioni sul mercato stesso e non far raggiungere gli obiettivi ai soggetti obbligati”. Per accelerare questa transizione il Governo intende intervenire sulla semplificazione delle procedure amministrative, a partire dall’ammodernamento e potenziamento degli impianti per sbloccare gli investimenti. “Tali semplificazioni – ha detto il Ministro – secondo vari studi, a più di 5 terawatt/ora di produzione aggiuntiva grazie all’incremento dell’efficienza e potenza degli impianti, in particolare degli eolici, e all’estensione della vita tecnica degli stessi. Il ruolo del nuovo Gse sarà essenziale in questo settore e dovrà lavorare efficacemente in coordinamento con il Mise e con l’autorità Arera”. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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