Il dialogo necessario tra gestione dei rifiuti e architettura

Presentato in occasione del Salone del Mobile uno studio, realizzato da Stefano Boeri Architetti e Comieco, che approfondisce il tema sempre più attuale di una progettazione degli ambienti sostenibile che consideri anche i problemi legati alla raccolta differenziata

Dialogo tra gestione rifiuti e architettura

Una delle sfide più importanti che si dovranno affrontare nei prossimi anni in tema di progettazione è quella delle metropoli sempre più densamente popolate. Si stima infatti che la popolazione mondiale, che oggi conta circa 7,5 miliardi di persone, possa raddoppiare entro il 2030.

Tra i temi da tenere in considerazione è prioritario quello dello sviluppo di un’architettura per l’economia circolare in cui un ruolo importante sarà quello della raccolta differenziata, per una gestione dei rifiuti sempre più efficiente.

In occasione del Salone del Mobile di Milano è stato presentato lo Studio Atlas, realizzato da Stefano Boeri Architetti e Comieco, dedicato ad approfondire il dialogo, sempre più necessario, tra una efficace gestione dei rifiuti e una progettazione architettonica che consideri i problemi estetici e di spazio legati alla raccolta differenziata.

Si tratta di un tema davvero attuale, basti considerare che ogni anno sono prodotti 4 miliardi di tonnellate di rifiuti, e considerando la crescita della popolazione, questo dato è destinato ad aumentare del 50% nei prossimi 15 anni.

La produzione e lo smaltimento dei rifiuti, deve diventare un aspetto di cui tener conto in fase di progettazione di edifici o di interi quartieri, nell’ottica di un nuovo approccio economico e ambientale, focalizzato sull’economia circolare, in cui tutto diventa una risorsa da riutilizzare.

Quello della gestione dei rifiuti è un tema che va integrato nella realtà domestica. Lo studio in particolare ha preso in considerazione tre ambiti di intervento in un’abitazione, a seconda del luogo in cui si gestisce la raccolta differenziata e del numero di persone coinvolte, considerando i diversi criteri di igiene, decoro, accessibilità, sicurezza e disturbo acustico. 
I tre ambienti sono la cucina, dove i materiali sono separati, il condominio, in cui i rifiuti vengono raccolti collettivamente, e il quartiere, dove il rifiuto è ritirato e destinato alle fasi successive. 

L’analisi ha preso in considerazione diverse metropoli, tra cui Milano, esempio di successo e tra le città più virtuose in Europa, che ha una popolazione di 1,3 milioni e produce 496 kg/abitante di rifiuti, ma grazie ad un efficiente e puntuale sistema di raccolta nell’area urbana ha raggiunto oggi un tasso di riciclo di oltre il 52%.

Sono inltre stati proposti nuovi progetti per la città del futuro: dalle borse componibili ai composter a uso domestico, dai modelli di raccolta rifiuti condominiale, alle ecostation e i cassonetti a scomparsa pensati per il quartiere. Per i condomini una soluzione particolarmente innovativa è quella del sistema pneumatico, che combina canne di caduta con un meccanismo ad aria compressa per trasportare il rifiuto sotto terra fino a un centro di raccolta.

Carlo Montalbetti, Direttore Generale di Comieco sottolinea che la carta dopo i rifiuti organici è il materiale presente nella raccolta differenziata con la percentuale (22%) più alta e nonostante gli enormi passi in avanti fatti nel riciclo, si può ancora fare molto per ottimizzare l’intera gestione dei rifiuti nelle città, considerando anche la crescita dei cartoni da differenziare legata all’esplosione dell’ecommerce: nel 2017 si stima che, in Italia, siano stati consegnati 150 milioni di pacchi da acquisti online.

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