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Nel 2023 al calo dei consumi elettrici in Italia, diminuiti del 2,8% rispetto al 2022, attestandosi a 306,1 miliardi di kWh, è corrisposto un aumento delle fonti rinnovabili che, nel complesso, hanno coperto il 36,8% della domanda rispetto al 31% del 2022, il 46,5% è stata soddisfatta da fonti non rinnovabili e la quota restante dal saldo estero (19,2%, un dato in aumento). Il dato emerge dall’ultimo Report mensile pubblicato da Terna, relativo a dicembre, che presenta un consuntivo del 2023. Composizione fabbisogno nel 2023: crescono le rinnovabili, calano le fossili Per quanto riguarda il dato annuale dei consumi, in diminuzione del -2,8%, si registrano variazioni negative nei primi 6 mesi dell’anno (in continuità con l’ultimo semestre 2022), a cui è seguita una ripresa a partire da settembre. D’altra parte, come dicevamo, le fonti rinnovabili hanno avuto un andamento positivo, la produzione dell’idroelettrico, in particolare è tornata a valori importanti. Nel dettaglio lo scorso anno la produzione da FER ha contribuito per il 43,8% alla produzione totale netta, in aumento rispetto al progressivo 2022 (35,5%). Passando alla valutazione dell’IMCEI, nel 2023 si è registrata una contrazione anche dei consumi industriali: l’analisi sui consumi di circa 1.000 imprese “energivore” ha evidenziato un calo del 3,9% rispetto al 2022. Crescono le rinnovabili, cala la produzione termoelettrica Nel 2023 la crescita della produzione rinnovabile è stata significativa (+15,4%), ma c’è stato anche un aumento del 19,2% del saldo netto con l’estero, una diminuzione del 24,4% dell’export e un aumento dell’import (+15,2%). E’ fortemente calata la produzione termoelettrica (-17,4%), con il dato del carbone, a -41,7%, particolarmente significativo. A livello territoriale la domanda elettrica è calata al Nord, -4%, al Centro, -2% e al Sud e nelle Isole, -0,9%. La domanda di energia elettrica italiana nel 2023 è stata soddisfatta per l’83,3% con produzione nazionale e per il 16,7% dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In calo la produzione nazionale netta (257 miliardi di kWh) del 6,4% rispetto al 2022, ma si nota la crescita delle rinnovabili, a parte il geotermico: idrico (+36,1), eolico (+15,1%), fotovoltaico (+10,6%); in flessione il termico (-17,4%) e geotermico (-1,9%). Ottimo, dunque, l’andamento delle rinnovabili: nel 2023 ci sono stati 5,8 GW di nuova capacità in esercizio , in crescita di circa 2,7 GW rispetto al 2022 (+87%). Si è passati dalle nuove attivazioni pari a 1 GW nel 2021, ai circa 3 GW del 2022 e secondo i dati Terna il 2023 si è chiuso con 6 GW che hanno ottenuto la Soluzione Tecnica Minima Definitiva di connessione alla rete elettrica nazionale. Agostino Re Rebaudengo, Presidente Elettricità Futura è soddisfatto ma sottolinea che siamo ancora molto distanti dai target: “Stiamo facendo meglio, ma siamo ancora lontani dall’essere sulla buona strada per il target nazionale +80 GW rinnovabili al 2030. Dovremmo installare 10-12 GW all’anno per essere in linea con il target 2030, e dovremmo realizzare in prevalenza grandi impianti per ridurre il costo dell’elettricità”. I dati di dicembre Nel mese di dicembre 2023 la produzione da fonti rinnovabili è aumentata del +26,3% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. In particolare, la produzione idroelettrica rinnovabile è cresciuta del +40,2%, quella eolica del +42,1% e la fotovoltaica del +41,1%. In calo del 22,1% della produzione termica. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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