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Greenpeace, Legambiente e WWF hanno scritto al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, avanzando sei proposte concrete sul Pacchetto Clima ed Energia 2030 in vista del vertice sul clima del prossimo 23 settembre, accogliendo la richiesta del Consiglio europeo di presentare un piano comunitario per la riduzione delle importazioni di energia, che vada oltre l’obiettivo del 40% di riduzione interna delle emissioni di gas-serra entro il 2030. In caso contrario l’Europa continuerà ad importare circa la metà del proprio fabbisogno energetico tra il 2030 e il 2050. Secondo un recente rapporto dell’Istituto Fraunhofer, è possibile raggiungere l’obiettivo del 40% di riduzione del consumo finale di energia entro il 2030 e diminuire di conseguenza l’utilizzo di gas equivalente alle attuali importazioni dalla Russia. Greenpeace, Legambiente e WWF sottolineano che sono necessarie politiche ambiziose per combattere i cambiamenti climatici, attraverso un aumento dell’utilizzo di fonti rinnovabili e la riduzione del consumo energetico, per ridurre drasticamente la nostra dipendenza dalle importazioni di energia. Nello stesso tempo, lo sviluppo di tecnologie pulite spingerà l’innovazione, migliorerà la competitività e la salute dei cittadini europei. Le 6 azioni proposte dalle Associazioni: introdurre un obiettivo di riduzione interna delle emissioni di gas-serra che vada ben oltre il 40% attualmente proposto per il 2030; escludere il ricorso a “crediti internazionali” per il raggiungimento di questo obiettivo. Attualmente il 75% dei “crediti internazionali” utilizzati dall’Unione europea sono realizzati in Russia, Ucraina e Cina penalizzando fortemente gli investimenti in tecnologie pulite sul territorio Ue; introdurre un meccanismo di finanziamento comunitario a sostegno di programmi per le ristrutturazioni edilizie su larga scala e accelerare la diffusione di tecnologie per il riscaldamento con fonti rinnovabili; dare priorità alle interconnessioni che aiutano il completamento del mercato interno dell’energia rispetto a quelle infrastrutture che, invece, aumentano la nostra dipendenza dalle importazioni energetiche; trasformare in vincolante l’attuale obiettivo al 2020 per l’efficienza energetica ed estendere a tutti gli edifici – non solo quelli pubblici – la percentuale annua di ristrutturazione prevista dalla direttiva sull’efficienza energetica; introdurre un obiettivo vincolante del 40% al 2030 per l’efficienza energetica ed aumentare l’ambizione dell’obiettivo proposto al 2030 per le fonti rinnovabili. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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