Come funziona il fotovoltaico ad uso esclusivo in condominio: come si divide il tetto e permessi necessari 30/04/2025
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Anche se il Parlamento Europeo un paio di settimane fa aveva confermato l’accordo raggiunto con il Consiglio per lo stop alle auto a benzina e diesel dal 2035, gli Stati membri dell’UE, in occasione della riunione degli ambasciatori dell’Ue al Coreper (il comitato degli ambasciatori permanenti presso l’Ue), hanno deciso di rimandare il voto sul regolamento sulle emissioni di auto e furgoni. Voto che sarebbe dovuto approdare al Consiglio Ue dell’Istruzione, gioventù, cultura, sport questa settimana, ma che è stato rimandato a data da destinarsi. A pesare in particolare il no di Italia e Polonia e i dubbi della Germania, che spinge perché siano introdotte nuove norme che permettano la vendita di motori a combustione dopo il 2035 purché alimentati con gli e-fuel, combustibili liquidi o gassosi, di origine sintetica, prodotti tramite processi alimentati da energia elettrica. La Premier Giorgia Meloni ha parlato di un successo italiano, sottolineando che una “transizione sostenibile ed equa deve essere pianificata e condotta con attenzione, per evitare ripercussioni negative sotto l’aspetto produttivo e occupazionale. La decisione del Coreper di tornare sulla questione a tempo debito va esattamente nella direzione di neutralità tecnologica da noi indicata”. 14/02/2023 Fit for 55: auto e furgoni a 0 emissioni dal 2035, il Parlamento approva Il Parlamento europeo, con l’obiettivo di ridurre le emissioni dei veicoli su strada, ha confermato lo stop alle auto a benzina o diesel dal 2035 Il Parlamento Europeo ha confermato, con 340 voti favorevoli, 279 voti contrari e 21 astensioni, l’accordo raggiunto con il Consiglio, per garantire emissioni zero di CO2 per le nuove auto e i nuovi furgoni dal 2035, considerato cruciale per il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050, riducendo le emissioni del 100% rispetto al 2021. Si tratta di una decisione coerente con una delle proposte contenute nel pacchetto clima “Fit for 55” approvato dalla commissione europea, che prevede una serie di misure a sostegno della transizione ecologica e della decarbonizzazione, così da assicurare la riduzione emissioni nette di gas serra di almeno il 55% entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990. Naturalmente perché questo passaggio possa avvenire – 12 anni sembrano tanti ma in realtà il 2035 è dietro l’angolo – è necessario che tutta l’Europa sia dotata di in una rete di infrastrutture affidabile che permetta agli automobilisti di ricaricare o rifornire velocemente il proprio veicolo. L’obiettivo è quello di poter avere un trasporto stradale netto zero entro il 2050 e la capacità di ricarica dovrà, dunque, essere estesa installando stazioni di rifornimento elettriche a intervalli regolari sulle principali autostrade: nel pacchetto Fit for 55 si parla di ogni 60 chilometri per la ricarica elettrica e ogni 150 chilometri per il rifornimento di idrogeno. Per raggiungere lo stop alle immatricolazione di auto inquinanti, da qui al 2035 sono previsti degli obiettivi intermedi di riduzione delle emissioni: – 55% per le autovetture e -50% per i furgoni al 2030. Inoltre la Commissione entro il 2025 dovrà proporre un sistema per monitorare e comunicare i dati relativi alle emissioni dei veicoli venduti in Unione Europea durante tutto il loro ciclo di vita. Entro fine 2026 la stessa Commissione valuterà la differenza tra i valori limite previsti di CO2 e i dati reali sul consumo di carburante in ogni paese, proponendo una metodologia per i costruttori per l’adeguamento alle nuove regole. Per quanto riguarda l’impegno per i produttori: chi produce meno di 1.000 nuovi veicoli l’anno è esentato dalla normativa; i costruttori con un volume tra 1.000 e 10.000 nuove autovetture o tra 1.000 e 22.000 nuovi furgoni, avranno diritto a una deroga fino alla fine del 2035. L’attuale meccanismo di incentivi per i veicoli a zero e basse emissioni (ZLEV), che premia i produttori che vendono più auto e furgoni di questo tipo (con emissioni da zero a 50g CO2/km), quali i veicoli elettrici e gli ibridi plug-in efficienti, sarà adattato per soddisfare i trend previsti di vendita. Dal 2025 al 2029, il parametro di riferimento ZLEV è fissato al 25% per le vendite di nuove autovetture e al 17% per i nuovi furgoni; a partire dal 2030 l’incentivo sarà eliminato. La Commissioni ogni 2 anni, a partire dal 2025, pubblicherà gli aggiornamenti con i progressi sul fronte della mobilità a 0 emissioni. A questo punto il Consiglio UE dovrà approvare formalmente il testo prima della sua pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Perché questa decisione segna una svolta? Perché il settore dei trasporti è responsabile di circa un quarto delle emissioni totali di CO2 in Europa secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente. Il presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), Alessandro Miani, commentando la decisione del parlamento, ha sottolineato che si tratta di un provvedimento importante ma non sufficiente, considerando che in Italia il traffico dei trasporti privati incide solo per il 23% sull’inquinamento. Ma è un passo doveroso considerando che nel nostro paese il parco auto inquinanti è piuttosto vecchio: “un veicolo su 4 in Italia ha oltre 15 anni d’età e nel 2021 erano 38,8 i milioni di veicoli età media di quasi 12 anni”, mentre solo il 2,9% del totale sono auto elettriche o ibride. 10/06/2022 Dal 2035 stop alla vendita di auto a benzina, diesel e gpl Il Parlamento europeo ha approvato il divieto di vendita di auto a benzina, diesel e Gpl a partire dal 2035. Si potranno vendere, quindi, solo auto elettriche e a idrogeno. A ricevere consenso anche il “salva Motor Valley” che prolunga dal 2030 al 2036 la deroga alle regole Ue sulle emissioni per i piccoli produttori di auto e furgoni. Si tratta di una base dalla quale il Parlamento partirà per condurre le trattative con il Consiglio e la Commissione per trovare un accordo finale. Oltre a essere responsabili di circa 1/4 delle emissioni, le auto sono utilizzate il più delle volte per trasportare una sola persona. Si potrebbe ridurre notevolmente l’impatto se ci fossero più passeggeri per singolo veicolo. Modalità di trasporto, come gli autobus o i treni, rimangono, quindi, le alternative più green. Cosa succede dal 2035 al settore automobilistico? Dal 2035 phase out della vendita delle nuove automobili con motore a combustione interna (benzina, diesel, gpl, metano) e dal 2040 per i furgoni commerciali. Fra meno di 15 anni si potranno vendere solo auto elettriche e a idrogeno. Per raggiungere l’obiettivo i veicoli a emissioni zero devono rappresentare il 61% delle vendite globali di nuovi veicoli passeggeri entro il 2030, il 93% entro il 2035 e l’ultimo veicolo ICE di qualsiasi segmento deve essere venduto entro 2038 (dal Long-Term annuale della società di ricerca BloombergNEF). La situazione in Italia Per quanto riguarda l’Italia, sul sito del Mite si legge che saranno messe in campo tutte le “soluzioni funzionali alla decarbonizzazione dei trasporti in una logica di “neutralità tecnologica” valorizzando, pertanto, non solo i veicoli elettrici ma anche le potenzialità dell’idrogeno, nonché riconoscendo – per la transizione – il ruolo imprescindibile dei biocarburanti, in cui l’Italia sta costruendo una filiera domestica all’avanguardia”. Nei prossimi anni sarà, inoltre, introdotto un nuovo mercato della CO2 per il trasporto su gomma e per gli edifici i cui introiti confluiranno in un fondo sociale per il clima del valore di 70 miliardi in 7 anni, che in parte servirà per cofinanziare gli aiuti nei vari paesi per l’acquisto di auto a 0 emissioni. Infine c’è la proposta di aumentare gradualmente, a partire dal 2023, le imposte sui carburanti e diminuire quelle sull’elettricità. Articolo aggiornato Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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