Come funziona il fotovoltaico ad uso esclusivo in condominio: come si divide il tetto e permessi necessari 30/04/2025
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La lotta al caro energia passa anche attraverso le finestre. È quanto emerge da due studi scientifici condotti dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) e dall’Università La Sapienza di Roma, commissionati da Velux Italia. I risultati, che saranno presentati ufficialmente oggi al Senato nel corso del seminario “Costruire il Benessere”, raccontano una verità spesso sottovalutata: l’illuminazione naturale non è solo questione di comfort, ma una leva importante per ridurre il fabbisogno energetico e l’impatto ambientale degli edifici. Non si tratta di teoria, ma di cifre concrete. In ambito lavorativo, una corretta progettazione dell’illuminazione naturale può abbattere i consumi energetici fino al 60%. Nelle abitazioni private, la riduzione arriva al 20%, con un risparmio medio annuo di circa 165 euro a famiglia. A beneficiarne non è solo il portafoglio, ma anche il pianeta: in un edificio residenziale con dieci appartamenti si può arrivare a una riduzione annua di CO₂ pari a 9,6 tonnellate. Ottimizzare la luce per risparmiare energia e CO₂ Il progetto di ricerca “Luce Futura”, condotto con il Dipartimento di Architettura e Progetto della Sapienza, ha evidenziato l’impatto decisivo della luce zenitale e naturale sulla performance energetica degli spazi costruiti. Lo studio ha analizzato la relazione tra configurazione architettonica e qualità dell’illuminazione, considerando la geometria, l’orientamento, la distribuzione degli ambienti e le abitudini degli utenti finali. I risultati sono inequivocabili: ridurre il ricorso all’illuminazione artificiale grazie a un corretto apporto di luce diurna significa tagliare consumi e bollette, ma anche diminuire significativamente l’impronta di carbonio degli edifici. Secondo Sima, l’ottimizzazione dell’illuminazione può abbattere le emissioni fino al 40%, contribuendo agli obiettivi di decarbonizzazione imposti dalle politiche europee in materia di clima ed energia. “Il progetto di ricerca Luce Futura nasce per offrire strumenti pratici e linee guida progettuali che supportino i professionisti nell’integrare correttamente la luce naturale e zenitale negli edifici, nel rispetto delle normative italiane ed europee. Al tempo stesso, intende richiamare l’attenzione dei decisori pubblici sul ruolo fondamentale della Qualità degli Ambienti Interni per un’edilizia che sappia mettere al centro l’individuo”, ha dichiarato Domizia Mandolesi, Professore Associato di Progettazione Architettonica e Urbana della Sapienza Università di Roma. Migliorare il benessere e la produttività negli ambienti indoor Ma l’illuminazione naturale non è solo una questione di efficienza energetica. È anche e soprattutto un elemento del benessere psicofisico e delle prestazioni cognitive. I dati raccolti da Sima evidenziano che l’esposizione alla luce diurna incrementa la produttività negli ambienti di lavoro fino al 15% e migliora le capacità cognitive in ambito scolastico e universitario, con aumenti di performance tra il 7% e il 18%. Progettare gli edifici tenendo conto della luce significa dunque costruire spazi migliori per vivere e lavorare. Spazi che rispettano la fisiologia umana, che riducono la dipendenza da fonti energetiche esterne, che aiutano a vivere meglio e a impattare meno. “Questi risultati preliminari suggeriscono che l’accesso alla luce naturale in ambienti indoor gioca un ruolo fondamentale nel migliorare non solo le funzioni cognitive, ma anche i consumi energetici, con evidenti impatti positivi sul fronte ambientale” – ha commentato Alessandro Miani, Presidente Sima. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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