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Approvato dal CDM del 29 maggio il decreto legislativo che promuove il raggiungimento di livelli di qualità dell’aria che non creino problemi alla salute e all’ambiente Il Consiglio dei Ministri ha approvato lo scorso 29 maggio un decreto che prevede la riduzione di alcuni inquinanti atmosferici, in modo da garantire il raggiungimento di livelli di qualità dell’aria che non causino problemi alla salute umana e all’ambiente. Si tratta del decreto attuativo della direttiva 2016/2284 del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 dicembre 2016, che modifica la direttiva 2003/35/CE e abroga la direttiva 2001/81/CE (decreto legislativo – esame definitivo). Destinatari della norma sono sia i soggetti pubblici che quelli privati interessati dall’attuazione delle politiche e delle misure del programma nazionale, anche se sono particolarmente coinvolte le autorità con competenze in settori responsabili di emissioni oggetto di impegni nazionali di riduzione (come trasporti, industria, agricoltura, energia, riscaldamento civile, ecc.) o in ambiti collegati (qualità dell’aria, clima, ecc.) che dovranno mettere in atto azioni concrete per la riduzione delle emissioni. I soggetti potranno essere destinatari di obblighi e divieti o, comunque, di effetti diretti e indiretti dell’applicazione del programma nazionale (limiti di emissione di attività, divieti e limiti di circolazione veicolare, obblighi relativi al riscaldamento civile, ecc.). I principali obiettivi della normativa sono, si legge nel comunicato stampa del Consiglio dei Ministri: ridurre il complesso delle emissioni nazionali annue di origine antropica di una serie di sostanze per rispettare specifici livelli entro il 2020 e il 2030; attivare il monitoraggio delle emissioni di una serie di sostanze per cui non sono previsti obblighi di riduzione delle emissioni; ottenere, attraverso un sistema di monitoraggio, dati relativi agli impatti dell’inquinamento atmosferico sugli ecosistemi. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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