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L’estuario del fiume Yangtze ospiterà un edificio dalle forme naturali, ispirate alla natura. Un progetto che racchiude sostenibilità, ecologia e conservazione degli habitat naturali. a cura di Tommaso Tautonico Situato su un’isola alla foce del fiume Yangtze, immerso in un paesaggio di 17 ettari, l’edificio per tutelare la riserva naturale sarà progettato con tecnologie sostenibili ed efficienti. Riunirà ricerca, conservazione ecologica e sensibilizzazione ambientale. Un edificio dalla forma ondulata ispirato alle curve del fiume più lungo dell’Asia: lo Yangtze. È il progetto targato Ennead Architects e Andropogon Landscape Architects, vincitore del concorso internazionale dedicato alla riserva naturale dello Storione cinese dello Shanghai Yangtze River Estuary. Negli ultimi anni il fiume Yangtze è stato afflitto da gravi problemi di inquinamento che hanno messo a serio rischio di estinzione lo Storione cinese e la Focena Finless. Lo scopo principale del progetto è salvaguardare le due specie a rischio, ripristinando l’ecologia naturale del fiume. Per raggiungere questi obiettivi i due studi di architettura hanno pensato ad una struttura dalle forme naturali, incentrata su un acquario con una doppia funzione: attrazione per il pubblico e centro di ricerca. In questo modo, gli sforzi della ricerca per ripopolare le due specie locali, sono affiancati da un’importante azione di sensibilizzazione ambientale. Shanghai Yangtze River Estuary: ricerca e sostenibilità Ennead Architects e Andropogon Landscape Architects hanno proposto un design basato su tecniche di architettura biomorfa, che prende spunto dalla natura. Diviso in tre ali riunite attorno a una spina centrale, la struttura sarà costruita con un sistema strutturale in legno lamellare incrociato avvolto in una leggera pelle di pannelli in Ptfe traslucidi, un materiale plastico molto efficiente dal punto di vista termico, che riempirà l’interno con la luce del giorno. Progettato con tecnologie sostenibili ed efficienti dal punto di vista energetico, come il riscaldamento geotermico, lo Shanghai Yangtze River Estuary alterna zone umide costruite con piante locali, con piante acquatiche per il sequestro del carbonio e la biofiltrazione dell’acqua destinata all’acquario. “Un nuovo paradigma di equilibrio ambientale“, spiegano i progettisti, che ricostruisce il sistema costiero e la varie eco regioni che si incontrano lungo il fiume Yangtze. Passerelle sospese e aree di osservazione circumnavigano il centro e consentono ai visitatori di immergersi in un ambiente completamente naturale, lontani dal caos di Shanghai. Una serie di piscine interne ed esterne, con diverse caratteristiche ambientali e dimensionali, imitano la migrazione naturale dello storione e della focena, permettendo un allevamento mirato alla loro reintegrazione nell’habitat naturale. Il progetto mostra ai visitatori l’importante lavoro di ricerca per la salvaguardia delle due specie a rischio e l’acquario amplifica questa visione, offrendo agli ospiti la possibilità di “immergersi” nell’habitat locale, creando un’esperienza unica. Un modo originale di creare una connessione tra il mondo della ricerca e l’anima ambientalista presente in ognuno di noi. img by Ennead Architects Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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