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E’ stato firmato un accordo strategico per il futuro del paese da CGIL, CISL e UIL e Confindustria sul tema dell’efficienza energetica. Per la CGIL, quanto sottoscritto, rappresenta “una vera opportunità di crescita”, perchè “l’efficienza energetica ha un potenziale di sviluppo socio economico molto elevato al pari, se non di più, delle energie rinnovabili”. A seguito dell’importante risultato raggiunto, le Parti chiedono al Governo l’apertura di un tavolo di confronto. “Con la firma di questo importante protocollo intendiamo indicare al Governo e alla sua maggioranza politica qual è la strada da intraprendere per favorire la crescita economica sostenibile, l’aumento dei posti di lavoro. Unica risposta credibile per uscire dalla crisi”. A dichiararlo il Segretario Confederale della CGIL, Fabrizio Solari. Ad oggi, secondo quanto fa sapere il sindacato di Corso d’Italia, l’industria della Green Economy associata all’efficienza energetica conta oltre 400mila aziende e più di 3milioni di occupati, incluso l’indotto. Prorogando l’attuale livello di incentivazione strutturale fino al 2020 si può generare, avverte Antonio Filippi, Responsabile energia della CGIL Nazionale, “un aumento della produzione diretta ed indiretta a livello nazionale pari a quasi 240 miliardi di euro, con la creazione di oltre 1,6milioni di posti di lavoro”. Il beneficio collettivo netto stimato sarà di oltre 15miliardi di euro. “L’avviso comune sull’efficienza energetica sottoscritto oggi dalla Cisl insieme a Cgil, Uil e Confindustria rappresenta il modo più concreto per avviare una forte impegno sulla strada della ripresa economica e dello sviluppo attraverso il driver strategico dell’efficienza energetica di cui l’Italia è stata leader mondiale negli anni ’60, gli anni del miracolo economico”. Lo dichiarano in una nota congiunta i Segretari confederali della Cisl, Gianni Baratta e Fulvio Giacomassi. “Efficienza energetica- continuano Baratta e Giacomassi- significa ridurre la bolletta degli italiani ed avere prodotti a basso consumo e quindi più competitivi sui mercati internazionali. Significa avere più innovazione e più benessere a minori costi e più occupazione con maggiori professionalità”. L’efficienza energetica può favorire, in particolare, il rilancio del settore manifatturiero, di cui il nostro Paese è leader internazionale. Le Organizzazioni sindacali e Confindustria, infatti, indicano nell’efficenza energetica un’importante misura per la “rivalutazione delle competenze manifatturiere italiane: dai trasporti, all’illuminazione, all’edilizia residenziale, alle caldaie a condensazione, alla cogenerazione, agli elettrodomestici, alle tecnologie per il calore, all’elettromeccanica, ai motori ed inverter”. L’accordo raggiunto prevede innanzitutto: iniziative congiunte di CGIL, CISL, UIL e Confindustria in materia di informazione e formazione professionale. Si è definito che all’interno degli accordi di secondo livello ci siano fattori premianti legati a comportamenti virtuosi in materia di efficienza energetica ambientale. Si è individuato l’indirizzo per favorire l’efficienza energetica sul patrimonio immobiliare di tutta la pubblica amministrazione. Le Parti, inoltre, richiederanno un piano di collaborazione con il coordinamento delle Regioni e il Ministero per lo sviluppo economico, per la definizione di un ‘Burden Sharing’ degli obiettivi 2020 che ogni Regione si impegna a favorire nell’ambito delle proprie prerogative. Infine, le parti, chiedono al Governo l’apertura di un Tavolo di confronto per la migliore attuazione di un efficace programma per la realizzazione degli obiettivi dell’efficienza e del risparmio energetico con un sistema incentivante stabile e sostenibile Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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