E' saltata la firma, attesa per venerdì 29 aprile, tra i ministri dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo e dello Sviluppo Economico Paolo Romani del decreto che disciplina il nuovo regime di incentivi per gli impianti fotovoltaici. Rimangono infatti delle divergenze tra i due Dicasteri, dovute principalmente al modalità di avvio degli incentivi: il Ministro Romani vorrebbe infatti far partire il riconoscimento della tariffa incentivante a cui il produttore di energia fotovoltaica ha diritto – nel momento effettivo di allaccio alla rete; mentre il ministro Prestigiacomo – accogliendo un suggerimento avanzato dalle Regioni – stabilirebbe l'erogazione dell'incentivo con una semplice autocertificazione di fine lavoro, garantendo in questo modo che, anche in caso di ritardi nell'allacciamento da parte della società elettrica, gli incentivi vengano erogati. Meccanismo sul quale Romani ha espresso molti dubbi, soprattutto legati all'onestà del singoli imprenditori che, ricevuto l'incentivo, potrebbero dimenticare di far allacciare l'impianto. Ricordiamo che nei giorni scorsi le Regioni hanno espresso parere negativo rispetto al decreto sul quarto conto energia che disciplina i nuovi incentivi al fotovoltaico.Ermete Realacci, responsabile green economy del PD ha espresso un giudizio molto negativo su questi ritardi: "Il nuovo decreto sulle fonti rinnovabili che doveva essere presentato il 29 aprile sta continuando a subire rinvii e il testo che si sta delineando sembra non rispettare sostanzialmente molte delle indicazioni del Parlamento e dalla Conferenza delle Regioni, a cominciare da una tutela degli investimenti in atto e da una graduale riduzione degli incentivi. E' fatto grave che va colpire uno dei settori più vitali della nostra economia, uno dei pochi che in controtendenza, in un momento di crisi economica, ha aumentato l'occupazione. Si stima che circa 120mila lavoratori siano occupati nel settore del fotovoltaico e circa 85.000 le imprese, fatte prevalentemente da giovani, coinvolte nel settore delle fonti rinnovabili". "Mercoledì apre il Solarexpo alla presenza annunciata del ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani – dice il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza – e ancora non si ha nessuna certezza sul futuro del solare in Italia. E' proprio giunto il momento che Romani firmi il decreto sul quarto conto energia e fissi le modalità di erogazione dei contributi al fotovoltaico, accogliendo le proposte formulate dalla conferenza Stato Regioni e dal ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo". In un'intervista rilasciata all'ANSA Stefania Prestigiacomo ha sottolineato che sistema di incentivi al fotovoltaico nel IV Conto energia deve essere "garantito ad una data certa e non subordinato alla discrezionalità dell'allaccio dove é sicuro che i piccoli impianti saranno penalizzati". "Poiché l'incentivo andrà rapidamente a scendere – ha continuato il Ministro Prestigiacomo", è chiaro che se c'e un ritardo nell'allaccio si va a incidere pesantemente su quanti hanno realizzato il proprio impianto sulla base di un determinata previsione economica"."Se chiedo un finanziamento in banca per un impianto che deve partire il primo gennaio quando l'incentivo è 100 e poi l' impianto non viene allacciato fino a settembre quando l' incentivo – sottolinea il ministro – sarà 50, io perdo 8 mesi di incentivi e soprattutto avrò incentivi a 50 e non a 100 come preventivato". "Noi riteniamo che – rileva Prestigiacomo – l'incentivo debba essere quello della data del rilascio della certificazione del fine lavori o al massimo dei 60 giorni successivi""Il problema – prosegue il ministro – è la questione dell'allaccio che non avviene quasi mai nei tempi previsti dai gestori di rete e messi per iscritto quando il proponente inizia il suo iter. Immaginiamoci a quali ritardi andremo incontro adesso che c'è stato un vero e proprio boom di richieste". Il decreto dovrebbe essere esaminato nel Consiglio dei Ministri di domani. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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