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BioSolar Leaf è una soluzione innovativa sviluppata dalla startup britannica Arborea in collaborazione con l’Imperial College di Londra. Si tratta di un sistema di coltivazione che sfrutta la crescita di micro-alghe all’interno di pannelli apparentemente simili ai comuni sistemi di accumulo di energia solare. A cura di Fabiana Murgia Image: Imperial College London/Thomas Glover Indice: Come funziona il sistema BioSolar Leaf? Il progetto pilota L’obiettivo di BioSolar Leaf Il progetto è frutto del lavoro di ricerca e sviluppo svolto dal team di scienziati e ingegneri Arborea, in collaborazione con l’Imperial College, impegnato costantemente in azioni sostenibili volte alla riduzione dell’impatto delle attività universitarie sull’ambiente, tra cui la volontà di rendere sostenibile il nuovo campus ubicato nella zona ovest di Londra proprio sfruttando questa nuova tecnologia. Un’occasione che permetterà di sperimentare il sistema a foglie bio-solari nelle condizioni del mondo reale per comprenderne appieno il potenziale. Come funziona il sistema BioSolar Leaf? L’innovativo sistema sfrutta il fenomeno naturale della fotosintesi clorofilliana che, come sappiamo, permette alle specie vegetali di assorbire acqua e anidride carbonica e produrre zuccheri e ossigeno in presenza di luce solare. È proprio grazie all’azione del sole che BioSolar Leaf facilita la crescita di piante microscopiche capaci di generare ossigeno e produrre ingredienti alimentari sani, assumendo così una duplice funzione sostenibile: da una parte si assiste all’abbattimento di un’elevata quantità di anidride carbonica (CO2) depurando l’aria e dall’altra si rendono disponibili nutrienti per prodotti alimentari. Gli organismi utilizzati sfruttano, infatti, l’energia proveniente da luce solare, acqua e anidride carbonica per produrre il cibo di cui hanno bisogno, generando ossigeno e biomasse organiche che possono essere trasformate in ingredienti per prodotti alimentari sostenibili. La tecnologia prevede la coltivazione di micro-alghe, diatomee e fitoplancton, specie vegetali che seppur microscopiche hanno contribuito in maniera decisiva alla formazione della vita sulla terra in quanto responsabili dell’iniziale formazione di ossigeno nell’atmosfera terrestre e apri fila della catena alimentare. Un altro aspetto significativo, a sostegno di quanto sia fondamentale e risolutiva l’attività svolta da questi micro organismi, risiede nella spiccata capacità di assorbimento della CO2 posseduta, rispetto a quanto potrebbero fare degli alberi a parità di superficie, dimostrando di avere un’efficienza 100 volte superiore. I pannelli bio-solari possono essere installati su terreni, edifici e altre superfici, ottimizzando la qualità dell’aria circostante e lo sfruttamento di terreno. Il progetto pilota La sperimentazione del progetto partirà da Londra, impegnata da qualche tempo nella promozione di azioni sostenibili volte a contenere i disastri ambientali generati dal cambiamento climatico in corsa. Nello specifico sarà l’Imperial College ad ospitare l’impianto a base di microrganismi, confermando il suo impegno nelle azioni sostenibili con il posizionamento dei pannelli sui tetti del nuovo polo dell’Imperial White City Campus South. “Il nostro nuovo campus è un sito dismesso e ciò significa che sarà difficile coltivare alberi per renderlo verde”, afferma Neil Alford, professore associato all’Imperial College di Londra, “Ma quello che possiamo fare è usare questa tecnologia per soppiantare gli alberi. Avremo la possibilità di creare ossigeno all’interno di Londra, il che non è una cattiva idea, ma possiamo fare qualcosa che per area produrrà forse 100 volte più ossigeno degli alberi.” La tecnologia permetterà agli studenti di ricevere vere e proprie lezioni di educazione ambientale, mostrando gli aspetti dell’innovazione che affronta le questioni ambientali e sociali in condizioni di lavoro reali. L’obiettivo di BioSolar Leaf BioSolar Leaf non si impone con la presunzione di voler sostituire gli alberi, la cui importanza rimane indiscussa e di cui continueremo ad aver bisogno, ma affronta il problema del cambiamento climatico con realismo, riconoscendo la necessità di interventi tempestivi che siano in grado di frenare il pericoloso processo di degrado innescatosi. Ecco che la tecnologia delle foglie bio-solari assume un’importanza impareggiabile grazie alla capacità di assorbire quantitativi di CO2 per i quali sarebbe necessaria un’ingente quantità di alberi. Fonte: arborea.io BioSolar Leaf punta a migliorare le condizioni di salute della popolazione riducendo significativamente le emissioni di CO2, che ogni anno causano oltre 4,2 milioni di vittime nel mondo, e combattendo la crisi di risorse già in atto nei paesi più poveri e di cui è previsto un ulteriore aumento a causa dell’incremento di popolazione globale che entro il 2050 necessiterà del 70% di cibo in più rispetto al quantitativo consumato oggi. Numeri elevati che le tecniche di agricoltura e allevamento intensivo sviluppati oggi non saranno in grado di sostenere e ai quali la tecnologia a foglie bio-solari potrebbe far fronte grazie alla crescita rapida dei microrganismi e all’impiego di una sola frazione di terreno e acqua rispetto ai terreni necessari per le colture e il bestiame. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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