Arriva la Carta delle aree per il deposito di rifiuti nucleari, 67 siti possibili in 7 Regioni 08/01/2021
A cura di: Fonte: Apcom Nel riscaldamento domestico, il commissario ha stimato che l'uso delle rinnovabili “potrebbe raddoppiare, fino a raggiungere il 18%” dell'energia consumata nel settore. E anche nei trasporti, ha aggiunto, dovrebbe esserci “un'espansione significativa entro il 2020”, sia attraverso l'uso dei biocarburanti che con il ricorso ai veicoli elettrici. In questo settore il pacchetto Ue prevede che le energie rinnobabili coprano il 10% (obbligatorio) del fabbisogno. Il commissario ha poi citato alcuni casi di paesi “virtuosi”, dando particolare enfasi all'esempio della Spagna, dove l'eolico copre normalmente il 10% dell'elettricità generata in una giornata media, ma il 18 aprile è arrivato a coprire il 32% del fabbisogno nazionale: un risultato dovuto alla gestione ottimizzata della rete elettrica e a una politica di investimenti nelle infrastrutture, ha rilevato Piebalgs. La Spagna, ha ricordato inoltre, è anche pioniera nell'uso del solare termodinamico, con l'impianto di Abengoa presso Siviglia (una variante, meno efficiente, del solare termodinamico propugnato da Carlo Rubbia, che è in fase di sperimentazione nel Centro Ricerche Enea della Casaccia, presso Roma). Sull'impatto economico dello sforzo di sviluppo delle rinnovabili previsto dal pacchetto Ue, il commissario ha osservato che, secondo le analisi di Bruxelles, “i costi netti finanziari ed economici di medio e lungo termine saranno molto modesti”. Per Piebalgs, “c'è chiaramente un costo diretto di questa politica, ma è di entità relativamente bassa, e noi crediamo che nel medio-lungo termine vi sarà un chiaro guadagno”. Per la Gran Bretagna, in particolare, il costo calcolato dalla Commissione è pari allo 0,41% del Pil, ovvero poco meno di 1 miliardo di sterline all'anno fino al 2020. Molto meno del costo dei piani di salvataggio delle banche britanniche, ha sottolineato il commissario, secondo il quale “persino in confronto alle condizioni “business as usual”, con i normali investimenti nel settore energetico necessari per sostituire vecchi impianti e infrastrutture, queste cifre sono relativamente modeste”, a fronte di “guadagni complessivi chiaramente significativi e vantaggiosi”. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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