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Spesso le idee di successo nascono dal basso. È il caso della New York City High Line, una vecchia linea merci su rotaia sopraelevata nel cuore di Manhattan, che doveva essere demolita già nel 1999 ma, grazie all’impegno dell’organizzazione “Amici della Highline” adesso è un simbolo della città. Un bellissimo esempio di come sia possibile realizzare quartieri e città eque e sostenibili. L’High Line di Manhattan è uno spazio urbano completamente rivisitato, intreccio di architettura ed ambiente naturale, un quartiere riorganizzato per promuovere il rinnovamento urbano ma a basso impatto ambientale.Il rione rinasce per ritornare ad essere frequentato con un miglioramento economico di tutta la zona circostante. La sopraelevata è solo un esempio di ricostruzione sostenibile, in America ci sono altri casi simili ad Atlanta con la vecchia BeltLine, a Chicago c’è la 606. In entrambi i casi vecchie linee ferroviarie sono state trasformate in aree ecologiche a disposizioni di turisti e residenti dove poter passeggiare, andare in bicicletta, giocare e fermarsi a bere un caffè. Nel resto del mondo sono moltissimi gli esempi di zone letteralmente rinate grazie al supporto di artisti ed architetti: Kreuzberg a Berlino, l’ex quartiere a luci rosse Vesterbro di Copenaghen, Wynwood a Miami. Tutti rioni rigenerati diventati il centro della movida delle città che li ospitano. Attenzione però a non perdere di vista l’aspetto più importante: la vita dei residenti. Esiste un modo per realizzare città eque e sostenibili? Non esiste una regola ben precisa su come realizzare quartieri o città eque e sostenibili ma senza dubbio il rischio gentrification è dietro l’angolo. Sviluppo urbano e sostenibilità ambientale sono aspetti che possono migliorare la qualità di un quartiere ma occorre prestare attenzione a chi ci vive. Il rischio è che invece di migliorare il quartiere per le persone che ci vivono, si migliora per le persone che si spostano nella zona. La gentrification ambientale è quel processo attraverso il quale gli sforzi per migliorare la sostenibilità urbana di un quartiere, fanno salire il valore delle proprietà immobiliari e spingono i residenti con basso reddito a spostarsi perché non sono in grado di sopportare l’aumento di spese. Nel caso della High Line i valori delle proprietà sono aumentati del 103% in tutta la zona; ad Atlanta le proprietà nelle vicinanze della Beltline sono saliti del 50/ 60%; la 606 di Chicago ha aumentato i valori delle case del 45% rispetto ad altre parti della città. In tutti questi casi purtroppo, molti dei residenti locali sono stati costretti a spostarsi. Strategie per ricostruire quartieri senza errori Di certo non vogliamo insegnare a nessuno come rigenerare quartieri o città eque e sostenibili ma ci sono almeno quattro strategie che dovrebbero sempre essere adottate per annullare il rischio di gentrification ambientale. La prima strategia è la più semplice da immaginare: coinvolgere i residenti nei processi di sviluppo in modo tale da includere i loro bisogni e i loro desideri. img by timeout.com La Network Creek Alliance ad esempio ha assicurato ai cittadini polacchi residenti che il Newtown Creek Nature Walk di Brooklyn non avrebbe denaturalizzato il carattere e la cultura polacca del quartiere. La seconda strategia è quella di garantire una giustizia sociale, l’impulso a realizzare progetti ambientali non corrisponde all’impulso socio economico. E’ giusto investire nel marketing ma è altrettanto giusto investire nell’inclusione sociale. La terza strategia è quella di scindere sviluppo economico e crescita economica: il primo è un fattore politico e serve ad aumentare il benessere economico e sociale delle persone. La crescita economica è un aspetto dello sviluppo economico. I progetti devono allinearsi con le esigenze economiche e sociali del territorio; chi progetta nuovi spazi dovrebbe capire che le esigenze degli investitori sono diverse dai residenti, per cui vanno bene gallerie e negozi di caffè ma anche supermercati ed asili hanno la loro importanza. L’ultima strategia per realizzare quartieri e città eque e sostenibili è la più importante: i progettisti dovrebbero sempre chiedersi qual è il risultato previsto? E per chi? Rendere le città eque e sostenibili è un processo fatto per i residenti e non per i turisti o per le riviste di architettura. L’uomo e le sue necessità devono sempre essere il centro di ogni progetto. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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