Dalle foglie che svolazzano nuova fonte di energia?

Dal passaggio tra luce e ombra che si crea al movimento delle foglie al vento si può generare energia pulita. I risultati di uno studio della Linköping University

Nuova fonte di energia pulita dalle foglie che svolazzano

In futuro potrebbe essere possibile raccogliere energia con l’aiuto delle foglie che svolazzano nel vento. I ricercatori del laboratorio di elettronica organica dell’Università di Linköping in Svezia hanno sviluppato un materiale in grado di generare un impulso elettrico al passaggio dalla luce all’ombra e viceversa, dovuto al movimento delle foglie al vento.

Un sistema che Magnus Jonsson, docente e ricercatore del gruppo presso il Laboratorio di Elettronica Organica, Linköping University spiega così: “Le piante e i loro sistemi di fotosintesi sono continuamente soggetti a fluttuazioni tra sole e ombra. Abbiamo tratto ispirazione da questo e sviluppato una combinazione di materiali in cui i cambiamenti nel riscaldamento tra sole e ombra generano elettricità”.

Insieme ai ricercatori dell’Università di Göteborg, Magnus Jonsson e il suo team hanno precedentemente sviluppato piccole nanoantenne del diametro di 160 nm (0,16 micron), che assorbono la luce del sole e generano calore. Queste antenne, quando incorporate nel vetro della finestra, sono in grado di ridurre le correnti di aria fredda e garantiscono un risparmio di energia.

Mina Shiran Chaharsoughi, dottoranda del gruppo Magnus Jonsson, ha sviluppato ulteriormente la tecnologia e ha creato un piccolo generatore ottico combinando le piccole antenne con una pellicola piroelettrica in grado di produrre energia al variare della temperatura (se riscaldata o raffreddata).

Le antenne sono costituite da piccoli dischi metallici, in questo caso nanodischi in oro, del diametro di 160 nm (0,16 micron).

Le nanoantenne possono essere prodotte su grandi superfici, con miliardi di piccoli dischi distribuiti uniformemente sulla superficie. “La distanza tra i dischi nel nostro caso è di circa 0,3 micrometri. Abbiamo utilizzato oro e argento, ma possono anche essere prodotti in alluminio o rame”, afferma Magnus Jonsson.

Le antenne generano calore che viene poi convertito in elettricità con l’aiuto del polimero.

I ricercatori hanno dimostrato che la superficie coperta con le micro antenne posta sotto una pianta riesce a generare energia grazie alle fluttuazioni naturali tra sole e ombra create dal movimento delle foglie.

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