Dall’UE arriva l’OK per il decreto rinnovabili non FV

La Commissione europea ha stabilito che il decreto è in linea con le norme UE sugli aiuti di Stato

Dall’UE arriva l’OK per il decreto rinnovabili non FV 1

Da una nota della Commissione Europea si legge che Bruxelles ha concluso l’iter di valutazione del Decreto rinnovabili non fotovoltaiche e ne ha dato il via libera in quanto gli interventi previsti per il sostegno della produzione di elettricità da fonti energetiche rinnovabili sono in linea con le norme UE sugli aiuti di Stato, senza falsare indebitamente la concorrenza nel mercato unico.

In particolare, il sistema aiuterà l’Italia a raggiungere i suoi target di energia rinnovabile previsti dall’UE contribuendo a far crescere di circa 1300 megawatt la nuova capacità di generazione da fonti rinnovabili.
Nel Comunicato si legge che la Commissione ha valutato lo schema messo a punto dall’Italia nell’ambito degli Orientamenti in materia di aiuti di Stato per la protezione ambientale ed energetica del 2014-2020, che stabiliscono che gli Stati membri a determinate condizioni possono concedere aiuti di Stato per le energie rinnovabili.

L’Europa dovrebbe riuscire a raggiungere i propri obiettivi energetici e climatici al minor costo possibile in termini di tasse per i contribuenti e senza indebite distorsioni della concorrenza nel mercato unico.

Il programma, che rimarrà in vigore fino alla fine del 2016, riguarda tutte le tecnologie di energia rinnovabile, a parte quella fotovoltaica.
Secondo l’Italia, l’energia solare è già competitiva sul mercato interno, senza la necessità di un sostegno diretto, come confermato dalla significativa capacità produttiva in questi ultimi anni, senza tale sostegno.

Il tipo di supporto progetti di energia rinnovabile dipende dalla loro dimensione:

  • I progetti di grandi dimensioni con più di 5 MW di potenza installata si sfideranno in gare d’appalto specifiche per ciascuna tecnologia;
  • I progetti di medie dimensioni con una potenza installata compresa tra 0,5 MW e 5 MW saranno pubblicati in un elenco specifico per ciascuna tecnologia, e saranno sostenuti in base a priorità stabilite secondo determinati criteri;
  • I progetti più piccoli di 0.5 Mw avranno accesso diretto agli aiuti su richiesta.

La Commissione ha constatato che il regime promuove l’integrazione dei produttori di energia rinnovabile nel mercato, in linea con gli orientamenti sopracitati. Solo gli impianti di piccole dimensioni possono beneficiare di tariffe feed-in, mentre gli impianti più grandi riceveranno sostegno attraverso un premio, ovvero una maggiorazione sul prezzo di mercato. Il programma sosterrà anche la ristrutturazione di generatori esistenti di qualsiasi dimensione, ad esempio per aumentare la loro efficienza o estendere la loro vita operativa.
La Commissione ha quindi potuto concludere che il regime aumenterà la quota di elettricità prodotta da fonti rinnovabili e aiuterà a ridurre l’inquinamento, in linea con gli obiettivi dell’Unione UE per l’energia, senza falsare indebitamente la concorrenza.

Si attende che il Ministero dello Sviluppo Economico pubblichi il testo definitivo del decreto atteso ormai da 16 mesi e che a questo punto sarà operativo solo per pochi mesi, visto che rimarrà in vigore fino alla fine del 2016 o decorsi 30 giorni dal raggiungimento del tetto massimo di incentivi di 5,8 miliardi di euro l’anno.

Ricordiamo che la Conferenza Unificata aveva dato il via libera al dereto Rinnovabili non fotovoltaiche lo scorso novembre. Nello stesso periodo Anie Rinnovabili aveva espresso molte perplessità sullo schema di decreto, ritenuto non in grado di garantire un quadro certo e stabile nel medio periodo.

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