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Il Parlamento Europeo e il Consiglio hanno raggiunto un accordo provvisorio sul regolamento relativo alla riduzione delle emissioni negli edifici, nei trasporti, nei rifiuti e nell’agricoltura, in linea con l’obiettivo dell’UE in materia di clima per il 2030 e a sostegno della transizione dell’Europa verso un’economia a basse emissioni di carbonio. Raggiunto un accordo tra Commissione e Parlamento per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e la diminuzione delle emissioni degli edifici che in Europa consumano la maggior parte dell’energia, assorbendo il 40% dell’energia finale. Si tratta di un settore in cui molto si può fare considerando che circa il 75% degli edifici non è efficiente dal punto di vista energetico e, a seconda degli Stati membri, solo lo 0,4-1,2% di essi viene ristrutturato ogni anno. Il settore edile inoltre genera circa il 9% del PIL europeo e rappresenta 18 milioni di posti di lavoro. Per quanto riguarda la riduzione delle emissioni degli edifici, gli Stati membri saranno obbligati a sviluppare strategie a lungo termine per garantire che gli edifici nell’UE non utilizzino praticamente energia fossile entro il 2050. Strategie a lungo termine per ridurre le emissioni e i rischi per la sicurezza Il testo dell’accordo provvisorio impone agli Stati membri di definire strategie nazionali a lungo termine per sostenere la ristrutturazione degli edifici residenziali e non residenziali, con l’obiettivo di diminuire le emissioni nell’UE dell’80-95 % rispetto al 1990, contribuendo al conseguimento degli obiettivi di efficienza energetica dell’UE. Mobilità elettrica Gli edifici residenziali con più di 10 posti auto nuovi o sottoposti a importanti ristrutturazioni, devono prevedere l’installazione di infrastrutture di ricarica per le auto elettriche. Gli Stati membri dovranno fissare entro il 2025 i requisiti per l’installazione di un numero minimo di punti di ricarica in tutti gli edifici non residenziali con più di venti posti auto. Monitoraggio delle prestazioni energetiche Entro la fine del 2019, la Commissione europea dovrà sviluppare un sistema comune per la valutazione del risparmio energetico degli edifici e della loro capacità di essere “smart-readiness”. Si tratterebbe di uno strumento di misurazione per contribuire a gestire e ridurre la domanda di energia negli edifici, adattando al tempo stesso l’edificio alle esigenze dei suoi occupanti. Il relatore Bendt Bendtsen (EPP, DK), ha dichiarato:”Facciamo un passo importante per garantire che i nostri edifici contribuiscano a un’economia decarbonizzata ed efficiente sotto il profilo energetico, a vantaggio sia del clima che dei portafogli dei cittadini e delle imprese europee. Abbiamo concordato di utilizzare la direttiva come motore per lo sviluppo delle infrastrutture per le automobili elettriche e ci siamo impegnati a salvaguardare gli incentivi al rinnovamento, mantenendo i costi della mobilità elettrica a un livello ragionevole e limitando gli oneri per le nostre famiglie e PMI più piccole”. L’accordo provvisorio deve essere formalmente approvato dal Parlamento e dal Consiglio prima di entrare in vigore. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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