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E' stato presentato a Roma lo scorso il 4 luglio il Rapporto di SRM e SVIMEZ "Energie rinnovabili e territorio. Scenari economici, analisi del territorio e finanza per lo sviluppo". Hanno presentato la ricerca, Massimo Deandreis Direttore Generale SRM, Riccardo Padovani e Adriano Giannola rispettivamente Direttore e Presidente SVIMEZ. E' intervenuto il Sottosegretario all'Economia e alle Finanze, Gianfranco Polillo.Lo studio offre un quadro di analisi sulle energie pulite, partendo da un inquadramento generale, considerando gli obiettivi di efficienza energetica e fonti rinnovabili fissati al 20-20-20 per i Paesi membri dell'UE ed evidenziando gli andamenti del comparto, con particolare riferimento a quattro fonti: la solare fotovoltaica, l'eolica, quella da biomasse e la geotermica. Dalla Ricerca emerge che il Sud è l'area del Paese con il maggior potenziale di energie alternative rinnovabili (eolico, solare, biomasse e biogas): è, infatti, nelle regioni meridionali che si concentra quasi il 62% della potenza installata.Attualmente la quota di energia rinnovabile sul consumo per regione è del 14,3% in Campania, del 18,1% in Puglia, del 30,2% in Basilicata, del 36,9% in Calabria, del 10,5% in Sicilia.Le energie alternative rinnovabili contribuiscono in modo significativo alla creazione di nuovi posti di lavoro: alcune stime mostrano circa 100mila addetti al settore in Italia, di cui 25mila nelle biomasse, 10mila nell'eolico, poco meno di 6mila nel fotovoltaico. Secondo le previsioni della Commissione Europea, l'occupazione nel settore potrà crescere di qui al 2020 fino a raggiungere 210mila nuovi occupati.Tra le regioni meridionali Puglia, Sicilia e Campania registrano le percentuali di produzione energetica verde più significative: la Puglia il 17,7%, la Sicilia il 13,2%, la Campania l'8,9%.In particolare, in Puglia si producono le maggiori quantità di energie rinnovabili, sia nel solare che nell'eolico e nelle bioenergie.Il "vento"L'energia eolica è prodotta per il 98% nel Mezzogiorno (26% in Puglia, 22% in Sicilia, 18% in Campania). Foggia è la prima provincia italiana per potenza eolica.Nel comparto eolico su 487 impianti in Italia, 410 sono nelle regioni meridionali, di cui 31 in Calabria, 76 in Campania, 134 in Puglia, 28 in Basilicata e 62 in Sicilia.Autorevoli stime danno un'occupazione totale al 2020 di circa 47mila unità, tra diretti, oltre 13.200, e indiretti, poco meno di 33.700. Il "sole"Su circa 178mila impianti in Italia, 43.366 sono al Sud, di cui 9.284 in Sicilia (pari al 21,4% di quelli meridionali), 10.973 in Puglia (pari al 25,3%), 4.539 in Campania (pari al 10,5%), 4.114 in Calabria (pari al 9,5%), più di 1.814 in Basilicata (pari al 4,2%), 8.323 in Sardegna (pari al 19,2%), 604 in Molise (pari all'1,4%), 3.715 in Abruzzo (pari all'8,6%). La potenza installata nelle regioni meridionali supera il 35% del totale nazionale.BioenergiePer le Biomasse liquide, solide e biogas, sul totale di circa 670 impianti in Italia, 97 sono nel Mezzogiorno. Di cui 25 in Puglia, 22 in Campania, 12 in Calabria, 11 in Sicilia, 5 in Basilicata, 12 in Sardegna, 7 in Abruzzo e 3 in Molise. La potenza installata al Sud è pari al 32% del totale nazionale. Anche questo è un settore dove servono norme più chiare e dove va definita meglio la strategia di sviluppo.GeotermiaLe aree italiane con la maggiore ricchezza geotermica sono nel Mezzogiorno, lungo il Tirreno meridionale, in Campania, Sicilia, in un'enorme area off shore che va dalle coste campane alle isole Eolie e, in misura minore, in Sardegna e in Puglia.La geotermia può diventare una grande opportunità per l'economia meridionale. Perché a livello mondiale ha una potenzialità di sviluppo pari a circa tre volte quella del solare e a dieci volte quella dell'eolico. Inoltre, può offrire, diversamente dalle altre fonti rinnovabili, una produzione continua e costante e una elevata versatilità di dimensione di impianto; gli investimenti in energia geotermica hanno un ritorno in 5 anni; è l'unica fonte energetica presente in Italia in quantità molto maggiore degli altri paesi europei, eccetto l'Islanda. Ed infine la maggior parte delle tecnologie necessarie per produrla sono made in Italy.Attualmente in Italia è sfruttata solo in Toscana, con 33 impianti tra Pisa, Siena e Grosseto.La Campania è la regione col maggior potenziale geotermico nazionale, grazie in particolare ai Campi Flegrei e ad Ischia, seguita dalla Sicilia dove c'è l'isola di Vulcano. La ricerca sulla green economy, curata da Srm e Svimez, per la prima volta insieme, vuole incoraggiare lo sviluppo di un sistema energetico competitivo, sottolineando il ruolo chiave che può e deve svolgere il Mezzogiorno in quanto territorio capofila in Italia per la grande disponibilità di risorse, sia su scala internazionale nel campo delle infrastrutture di trasmissione, sia a livello di sistemi produttivi locali.Le risorse finanziarie previste per le energie pulite dal POIN-Energia 2007-2013 per le rinnovabili nel Mezzogiorno sono ingenti. Sono previsti fondi per un totale di circa 780 milioni di euro; il totale dei POR 2007-2013 per le regioni del Sud (intese come Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia) ammontano invece a oltre 950 milioni di Euro. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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