Energia: grazie ai ‘light trapping’ aumentano le performance del fotovoltaico

I ricercatori del Tasc-Cnr nei laboratori di Area Science Park, il parco scientifico e tecnologico sul Carso triestino, hanno sviluppato la nuova tecnologia "Light Trapping, concentratori di luce" che farà aumentare significativamente le performance dei pannelli fotovoltaici organici.
Per ottimizzare l'efficienza dei pannelli che utilizzano semi conduttori organici, infatti, i ricercatori del laboratorio Tasc-Cnr hanno sviluppato, in collaborazione con il Biomolecular and Organic Elctronics Center of Organic Electronics dell'Università di Linkopings in Svezia, un sistema di micro-concentratori, il Light Trapping che permette di intrappolare la luce e di aumentare l'assorbimento di radiazione luminosa di questi dispositivi.
"Le celle fotovoltaiche più efficienti al momento sono quelle inorganiche al silicio ma sono molto costose – spiega il ricercatore del Tasc-Cnr, Simone Dalzio. Noi puntiamo a svilupparne di nuove, con nuovi sistemi per passare dall'attuale costo di un dollaro per watt quindi diminuire i costi di fabbricazione quindi aumentarne l'efficienza. Con il Light Trapping si aumenta di un terzo l'efficienza delle celle fotovoltaiche e questo sistema di micro-concentratori può funzionare anche sulle attuali celle al silicio, ma la ricerca avanza e oggi si punta alle celle polimeriche o alle celle di Gretzel che sono il vero futuro di questo settore".
I ricercatori del Tasc-Cnr quindi sottolineano che la tecnologia che oggi genera grandi aspettative nel settore della produzione di energia rinnovabile da pannelli fotovoltaici è quella basata sui semi conduttori organici come, per esempio, gli Oled (Organic Light Emitting Diode).
Questi tipi di materiali, spiegano i ricercatori, presentano il vantaggio di abbattere i costi di fabbricazione che in generale, nel campo dei semi conduttori inorganici, risultano molto elevati ma sono meno efficienti rispetto ai classici pannelli al silicio.
"Il Light Trapping -spiega ancora Dalzio- è costituto da un sistema di microlenti, prodotte grazie all'impiego della nano litografia che, essendo caratterizzata da un'altissima precisione, riduce a zero il rischio di disallineamento tra fuochi e lenti. Questo sistema di micro lenti è in grado di focalizzare la luce che incide attraverso delle fenditure presenti sulla superficie del pannello. In questo modo la luce resta intrappolata tra le due superfici della cella solare finché viene completamente assorbita, senza disperdersi".
"Questo sistema di intrappolamento -conclude Dalzio- può essere 'accoppiato' a tutti quei dispositivi fotovoltaici che presentano una bassa capacità di assorbimento della luce e questo permette di realizzare pannelli di spessore inferiore e dai costi molto più contenuti".

Consiglia questa notizia ai tuoi amici

Commenta questa notizia



Tema Tecnico

Solare fotovoltaico, Sostenibilità e Ambiente

Le ultime notizie sull’argomento



Secured By miniOrange