Arriva la Carta delle aree per il deposito di rifiuti nucleari, 67 siti possibili in 7 Regioni 08/01/2021
Il Gruppo M&G Mossi e Ghisolfi in occasione del convegno internazionale "Etanolo di seconda generazione: una sfida possibile", organizzato a Milano in collaborazione con la GBEP, Global Bionergy Partnership e Il Sole 24 ORE, ha annunciato che costruirà in Italia il primo impianto semi-industriale di produzione di bioetanolo di seconda generazione, alimentato da biomasse agro-energetiche.Nel corso dell’incontro i massimi esperti del settore e i rappresentanti delle istituzioni si sono confrontati sottolineando l’importanza della ricerca agronomica a supporto dello sviluppo tecnologico, data l'elevata disponibilità di una materia prima sostenibile, a basso impatto ambientale e indipendente dalla catena alimentare che consente di trasformare biomasse vegetali in biocarburante. L'etanolo di seconda generazione rappresenta una risposta sostenibile alla direttiva della Comunità Europea in materia di biocarburanti e una possibilità concreta di sviluppo per il territorio e l'industria italiana.Il vecchio bio-etanolo è un carburante simile alla benzina e prodotto da canna da zucchero o mais, che emette il 30% in meno di gas serra rispetto alla benzina tradizionale. "La tecnologia di seconda generazione – afferma l'azienda tortonese – permette la produzione di bioetanolo da biomassa lignocellulosica, evitando quindi l'utilizzo di colture destinate anche a fini alimentari e consentendo benefici in termini di riduzione di emissioni di gas ad effetto serra nell'ordine di oltre l'80%. È con particolare soddisfazione che confermiamo oggi la nostra intenzione di realizzare in Italia nel 2010 il primo impianto europeo semi-industriale per la produzione di bioetanolo di seconda generazione – ha dichiarato Guido Ghisolfi, vice presidente del Gruppo M&G – La validità e importanza del nostro progetto di ricerca (PRO.E.SA.) sull'etanolo da biomassa è stata ampiamente riconosciuta dalle istituzioni nazionali ed europee. Il programma è stato infatti selezionato come titolare del più grande progetto di ricerca italiano sul tema del bioetanolo da lignocellulosico nell'ambito del Programma Quadro della Comunità Europea e uno dei più grandi di Industria 2015"."I biocombustibili possono svolgere un ruolo di grande rilievo per far fronte alla crescente domanda globale di energia e, nello stesso tempo, per la riduzione delle emissioni dei gas serra che mettono a rischio gli equilibri del sistema climatico. In particolare l'etanolo di seconda generazione offre enormi vantaggi perché conserva la competitività in termini di costo rispetto ai carburanti fossili e garantisce maggiore sicurezza alimentare ed ambientale rispetto ai biocarburanti di prima generazione", afferma Corrado Clini, Direttore Generale del Ministero dell'Ambiente e Presidente della Global Bioenergy Partnership.Nell'arco del 2009 Mossi & Ghisolfi finirà di raccogliere dati sugli impianti di produzione pilota, in parte già installati e in parte in via di completamento. Entro l’anno prossimo il sistema sarà a regime, e si potrà iniziare la costruzione in Italia del primo impianto di produzione europeo. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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