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Il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola ha firmato il decreto sugli incentivi alle rinnovabili in attuazione dell'articolo 2, comma 150 della Finanziaria 2008, che aveva previsto che “con decreti del ministro dello Sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'ambiente” vengano fornite le prime direttive generali per rendere operativo il dettato della Finanziaria e per regolare la transizione dal vecchio al nuovo meccanismo di incentivazione. Soddisfatte per il provvedimento, che deve essere ancora pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale per entrare in vigore, Legambiente e Anev commentano positivamente: "Finalmente una buona notizia per il futuro del settore delle rinnovabili” ha affermato Legambiente. “A quasi un anno dall'approvazione della riforma degli incentivi alle rinnovabili, il decreto firmato permette di pianificare nuovi investimenti in un settore che da molto tempo attendeva indicazioni certe". Per l'Associazione nazionale energia del vento (Anev) il provvedimento "consentirà di superare le criticità esistenti e darà stabilità al sistema". Cosa prevede il decretoAd esclusione del fotovoltaico, regolato dal nuovo conto energia, le norme della Finanziaria 2008 hanno stabilito un sistema di incentivi sulla base della potenza degli impianti. Per quelli con potenza non superiore a 1 MW (0,2 MW per l'eolico) viene introdotta una nuova formula di "conto energia", sotto forma di tariffa incentivante corrisposta per ogni kWh immesso in rete. Per gli impianti di potenza superiore a 1 MW viene modificato il sistema dei certificati verdi introdotto in precedenza stabilendo il diritto a una tariffa fissa onnicomprensiva di entità variabile. Per l'accesso agli incentivi – che non possono essere cumulati ad esclusione di alcuni settori come gli impianti da biomasse di filiera – il decreto prevede che sia il Gestore Servizi Elettrici (Gse) a qualificare gli impianti e a determinare l'energia elettrica incentivata, definendo il numero di certificati verdi e la tariffa onnicomprensiva cui si ha diritto. La domanda va presentata al Gse non oltre i tre anni dalla data di entrata in esercizio dell'impianto. Sarà poi l'Autorità per l'energia elettrica e il gas a stabilire, entro 60 giorni dall'entrata in vigore del provvedimento, modalità, tempi e condizioni per l'erogazione delle tariffe fisse onnicomprensive, modalità per lo scambio sul posto, nonché per la verifica del rispetto delle disposizioni del decreto. Certificati verdiIl periodo di diritto ai certificati verdi è di 15 anni per l'energia elettrica incentivata prodotta da fonti rinnovabili in impianti ibridi entrati in esercizio dopo il 31 dicembre 2007; di 12 anni per quelli entrati in esercizio fino al 31 dicembre 2007; di 8 anni per gli impianti di cogenerazione abbinata al teleriscaldamento e impianti, anche ibridi, alimentati da rifiuti non biodegradabili. Prevista, in alcuni casi, la proroga di altri 4 anni. Scambio sul postoAl meccanismo di scambio sul posto, cioè la possibilità di vendere l'energia prodotta in eccesso immettendola in rete, possono accedere gli impianti alimentati da fonti rinnovabili di potenza nominale media non superiore a 200 kW, mediante meccanismi che saranno oggetto di successivi provvedimenti. Produzione da biomasseNel decreto sono definite anche le caratteristiche e i meccanismi per la produzione di energia da biomasse da filiera e stabilite le procedure da applicare agli impianti per il riconoscimento della qualifica, nonché le modalità per il rilascio della garanzia di origine. Il Gestore del mercato elettrico sarà il soggetto abilitato a organizzare e gestire la sede di contrattazione dei certificati verdi nell'ambito del mercato elettrico. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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