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A cura di: Raffaella Capritti Indice degli argomenti Toggle Installazioni e investimenti: segnali di rallentamentoFotovoltaico residenziale: cala la domanda di impianti su tettoLe azioni urgenti a sostegno della transizione energetica Il settore fotovoltaico europeo rallenta: questa è la fotografia scattata dal nuovo European Market Outlook 2024 di SolarPower Europe. Dopo anni di crescita a doppia cifra, il 2024 segna una frenata con un incremento di appena il 4%, contro il 53% registrato nel 2023, il che significa un rallentamento del 92%. Allo stesso tempo, per la prima volta nel decennio, gli investimenti in nuovi impianti solari sono calati del 13%, scendendo a 55 miliardi di euro. La domanda di solare residenziale su tetto si è contratta in modo significativo, mentre fattori strutturali e la limitata flessibilità del sistema energetico europeo rappresentano ulteriori ostacoli alla crescita del settore. Installazioni e investimenti: segnali di rallentamento Secondo il report di SolarPower Europe, nel 2024 sono stati installati 66 GW di capacità solare, superando di poco il record del 2023 di 63 GW. Un risultato che evidenzia una crescita estremamente ridotta rispetto agli anni precedenti. Basti pensare che, in soli quattro anni, la crescita media annua del settore è passata dal 40% a un modesto 4%. Questo rallentamento rappresenta un allarme significativo per il raggiungimento degli obiettivi di transizione energetica fissati per il 2030. Il parco solare totale dell’UE è ora di 338 GW, quadruplicato rispetto agli 82 GW di dieci anni fa. Fonte SolarPower Europe Gli investimenti hanno subito un calo del 13%, passando dai 63 miliardi di euro del 2023 ai 55 miliardi attuali. Questo paradosso – più installazioni ma meno investimenti – è legato al crollo dei costi delle componenti fotovoltaiche. Nel 2024, infatti, i costi dei progetti utility-scale sono diminuiti in media del 28%. Tuttavia, questa riduzione dei costi non ha incentivato nuovi investimenti, segno di un mercato che sta affrontando una fase di stallo. Fonte SolarPower Europe A livello nazionale, il report sottolinea come cinque dei dieci principali mercati europei abbiano registrato un calo nelle installazioni rispetto al 2023. Spagna, Polonia, Paesi Bassi, Austria e Ungheria sono tra i paesi che hanno visto una contrazione. Al contrario, Germania, Italia, Francia, Grecia e Portogallo hanno segnato solo una modesta crescita, con incrementi medi di circa 1 GW rispetto all’anno precedente. Fotovoltaico residenziale: cala la domanda di impianti su tetto Uno dei dati più significativi emersi dal report riguarda il segmento residenziale. Dopo aver rappresentato un motore chiave per il settore negli ultimi anni, nel 2024 la domanda di impianti solari su tetto ha registrato una contrazione di quasi 5 GW rispetto all’anno precedente, attestandosi a 12,8 GW di nuova capacità installata. Fonte SolarPower Europe Questa flessione è attribuibile al parziale superamento della crisi energetica: con l’allentamento della pressione sui costi delle bollette, molte famiglie europee hanno rinviato gli investimenti in pannelli solari. Durante il picco della crisi energetica, un impianto fotovoltaico combinato con una pompa di calore permetteva ai consumatori di risparmiare fino all’84% sulle bollette mensili, incentivando un boom di installazioni. Oggi, con una situazione meno urgente, la domanda è rallentata. Le azioni urgenti a sostegno della transizione energetica Guardando al futuro, le previsioni appaiono meno rosee rispetto alle stime precedenti. Entro il 2028, il settore potrebbe raggiungere 82 GW di nuove installazioni all’anno, con una crescita annua limitata a valori compresi tra il 3% e il 7%. Per il 2030, lo scenario “medio” più probabile prevede una capacità solare totale nell’UE di 816 GW, un dato inferiore dell’8% rispetto alla precedente stima di 890 GW di soli sei mesi fa. Per la prima volta, lo scenario “basso” del report segnala il rischio che l’Europa non raggiunga l’obiettivo REPowerEU di 750 GW entro il 2030, fermandosi invece a 650 GW. Il report evidenzia anche come la mancanza di flessibilità del sistema energetico europeo stia penalizzando il settore solare. Mentre gli effetti della crisi del gas si attenuano, le previsioni per il settore solare nei prossimi anni risultano in rallentamento a causa di diverse sfide strutturali più ampie. I tassi stagnanti di elettrificazione frenano la domanda, mentre la scarsa flessibilità del sistema energetico porta a limitazioni della produzione solare, compromettendo la sicurezza energetica e la competitività dell’Europa. Il tasso di elettrificazione dell’Europa è rimasto fermo al 23% negli ultimi cinque anni, lasciando la maggior parte del sistema energetico dipendente dai combustibili fossili. A questi fattori si aggiunge il problema dei prezzi negativi dell’energia, che riducono la competitività dell’intero sistema solare europeo. L’elettrificazione dei consumi deve essere accelerata, puntando a un tasso del 35% entro il 2030 per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili. Un sistema elettrificato e flessibile potrebbe ridurre del 25% i prezzi dell’energia day-ahead entro il 2030, migliorando al contempo la redditività del settore solare del 71%. Tra le soluzioni per incrementare la flessibilità, sarà necessario un aumento di 16 volte della capacità di accumulo tramite batterie nell’UE, passando dagli attuali 48 GWh a 780 GWh entro il 2030. Secondo Walburga Hemetsberger, CEO di SolarPower Europe: “I responsabili politici europei e gli operatori di sistema possono considerare il report di quest’anno come un cartellino giallo. Il rallentamento dello sviluppo del solare significa rallentare gli obiettivi del continente in termini di sicurezza energetica, competitività e clima. L’Europa deve installare circa 70 GW all’anno per raggiungere i target del 2030: è necessario adottare misure correttive ora, prima che sia troppo tardi”. Come sottolineato da Dries Acke, Deputy CEO di SolarPower Europe, “il fotovoltaico rappresenta la soluzione più competitiva per garantire all’Europa un futuro energetico sostenibile e sicuro. Tuttavia, è essenziale completare la transizione, migliorando la flessibilità del sistema e incentivando l’elettrificazione della domanda energetica”. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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