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A cura di: Raffaella Capritti Indice degli argomenti: Ora legale e risparmio energetico, cosa prevede la petizione Si risparmia davvero? E se sì, quanto? Cosa cambia tra ora solare e ora legale Nella notte tra sabato 30 e domenica 31 marzo torna l’ora legale e questa notte alle 2 dovremmo spostare in avanti gli orologi di un’ora. Si tornerà all’ora solare il 27 ottobre. Come sempre in questo periodo dell’anno si ripropone la questione se abbia o meno senso abolire l’ora solare per favorire il risparmio energetico. Cosa succederebbe se l’ora legale restasse tutto l’anno? Secondo gli esperti i vantaggi sarebbero diversi, si potrebbero infatti ridurre i consumi di energia, guadagnando un’ora di sole al giorno, con benefici anche psicofisici. Parlando poi di risparmio economico, i dati elaborati da Sima (Società Italiana di Medicina Ambientale), a partire dai minori consumi energetici, stimano 180milioni di euro l’anno. La stessa Sima ha da tempo presentato al Governo una proposta per l’istituzione dell’ora legale tutto l’anno, avviando anche – insieme a Consumerismo No Profit – una petizione online, che ha raggiunto quasi 338.000 firme. Si tratta di una possibilità garantita dall’Unione Europea sin dal 2019 quando è stata approvata una Direttiva che dava la possibilità agli Stati Membri di scegliere per la sola ora legale, ponendo fine al cambio di orario. Ora legale e risparmio energetico, cosa prevede la petizione Privati cittadini, commercianti e imprese rischiano di trovarsi in serie difficoltà a causa della fluttuazione del prezzo di luce e gas, con possibili ripercussioni sull’aumento delle bollette. Ma, oltre a questo, non si può non considerare che dovremmo tutti adottare uno stile di vita “green” quindi più sostenibile e rispettoso per l’ambiente. Istituire l’ora legale in via permanente, eliminando il passaggio all’ora solare che avviene in autunno, secondo la Società di Medicina Ambientale – nota a livello internazionale per il suo impegno nella ricerca scientifica sulla qualità dell’acqua, dell’aria e il risparmio energetico – aiuterebbe a far risparmiare i cittadini, garantendo al contempo un comportamento più sostenibile. Senza dimenticare, spiega Alessandro Miani, presidente di Sima, le ripercussioni sulla salute umana del passaggio dall’ora legale a quella solare e viceversa. “Si altera la ritmicità circadiana, ossia l’orologio biologico del nostro organismo che, in assenza di segnali provenienti dall’ambiente esterno, completa il proprio ciclo in circa 24 ore”. Il che può avere effetti sulla pressione e sul cuore, come dimostrato da alcuni studi, tra cui quello pubblicato dall’Università di Stoccolma che ha calcolato un aumento del 4% di attacchi di cuore nei 7 giorni che seguono il passaggio al nuovo orario. Ma non solo, molte persone lamentano problemi di insonnia nei giorni di passaggio, perché si tratta comunque di uno sfasamento concepito come un piccolo jet-leg, con “conseguenze negative su concentrazione e umore e quindi su rendimento scolastico, efficienza sul lavoro, relazioni personali”, continua Miani. Inoltre si è registrato un aumento di incidenti stradali e sul lavoro, proprio a causa di una minore concentrazione. Si risparmia davvero? E se sì, quanto? Secondo le stime elaborate da Terna Spa, società operatrice delle reti di trasmissione dell’energia elettrica, nei 7 mesi dell’anno in cui sarà in vigore l’ora legale, “l’Italia risparmierà circa 90milioni di euro, grazie a un minor consumo di energia elettrica pari a circa 370 milioni di kWh, che equivalgono al fabbisogno medio annuo di più di 150 mila famiglie”. Si tratta di un valore calcolato a partire dal costo del kWh medio per il ‘cliente domestico tipo in tutela’ (secondo i dati dell’ARERA), “attualmente, pari a circa 24,3 centesimi di euro al lordo delle imposte”. Grazie all’ora legale, sempre secondo i dati elaborati da Terna, dal 2004 al 2023, nel complesso ci sono stati minori consumi di energia elettrica di circa 11,7 miliardi di kWh, con un risparmio di 2,2 miliardi di euro per i cittadini. I mesi in cui generalmente si registra il maggior risparmio di energia elettrica sono aprile e ottobre nei quali rispetto agli altri mesi, la luce naturale dura meno tempo ma quella artificiale viene accesa più tardi, visto che le lancette sono spostate avanti di un’ora. L’evidente risparmio non è l’unico aspetto positivo: ci sono infatti benefici ambientali, a partire dalla riduzione di circa 170 mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica in atmosfera grazie all’ora di luce in più di cui beneficeremo in questi mesi e al posticipo dell’accensione della luce artificiale. Un fattore che, accompagnato ad uno stile di vita più sostenibile e alla implementazione delle fonti di energia rinnovabile, potrebbe davvero fare la differenza. Cosa cambia tra ora solare e ora legale Per contestualizzare quanto detto e non fare confusione è bene conoscere la differenza tra ora legale e ora solare. La prima è un orario convenzionale che prevede di spostare le lancette dell’orologio un’ora in avanti per sfruttare quanto più possibile l’irradiazione del sole. Generalmente è in vigore da metà marzo fino a settembre/ottobre. Al contrario l’ora solare è usata nel periodo invernale, inizia in autunno e finisce in primavera, coincide con il fuso orario nazionale del Paese di appartenenza in base al meridiano di riferimento. Spesso l’ora solare è chiamata anche “ora civile” o “convenzionale”. Dunque passare permanentemente all’ora legale significherebbe guadagnare un’ora di luce e di calore del sole con grandi benefici sul versante dei consumi. 31/3/2020 Grazie all’ora legale minori emissioni di CO2 e risparmi economici Da domenica 29 marzo è tornata l’ora legale e abbiamo spostato le lancette avanti di un’ora. Secondo le stime elaborate da Terna nei prossimi 7 mesi ci saranno importanti risparmi per il sistema elettrico e minori emissioni di CO2 in atmosfera, pari nel 2019 a 250 mila tonnellate Dal 29 marzo in Italia siamo tornati all’ora legale e dopo cinque mesi abbiamo riportato le lancette avanti di un’ora. Il 25 ottobre torneremo all’ora solare. E’ interessante l’analisi realizzata da Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, relativa ai risparmi generati per il sistema elettrico e alle minori emissioni di CO2 Lo scorso anno l’Italia nei mesi 7 di ora legale ha risparmiato nel complesso 505 milioni di kWh, ovvero il consumo medio annuo di elettricità di circa 190mila famiglie, il che ha significato minori emissioni di CO2 in atmosfera per 250mila tonnellate e un risparmio economico pari a circa 100 milioni di euro, considerando che nel periodo di riferimento un kilowattora è costato al cliente domestico tipo circa 20 centesimi di euro al lordo delle imposte. Terna spiega però che i risparmi nel 2020 saranno certamente influenzati dalla diminuzione dei consumi registrata in questo periodo di chiusura delle attività a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19. Considerando un arco temporale più lungo, dal 2004 al 2019 i risparmi di elettricità in Italia legati all’ora legale sono stati di circa 9,6 miliardi di kilowattora, ovvero un quantitativo pari alla richiesta di energia elettrica annua di una regione come la Sardegna, e ha assicurato un risparmio economico per i cittadini superiore a 1 miliardo e 650 milioni di euro. Articolo aggiornato Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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