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A cura di: Tommaso Tautonico L’anno appena trascorso ha segnato un notevole balzo in avanti per il settore fotovoltaico. Lo dichiara il Rapporto “Snapshot of Global PV Markets Report 2024” dell’International Energy Agency, che sottolinea come nel 2023 il fotovoltaico ha svolto un ruolo importante nella riduzione delle emissioni di CO2 dal settore energetico, rappresentando più del 75% delle nuove capacità rinnovabili installate, un risultato raggiunto anche grazie alle politiche di sviluppo attivo presenti ormai in moltissimi Paesi. La capacità fotovoltaica raggiunge 1,6 TW Nel 2023, continua il Rapporto, la capacità cumulativa globale del fotovoltaico è salita da 1,2 TW a 1,6 TW, con 446 GW di nuovi sistemi fotovoltaici. Guardando nel dettaglio le prestazioni dei singoli Paesi, la Cina guida la classifica delle nuove installazioni con 235 GW, contribuendo con oltre il 60% alla capacità fotovoltaica globale. Seguono Unione Europea, con 55,8 GW, Stati Uniti con 33,2 GW e India con 16,6 GW. Guardando nel dettaglio ai singoli Paesi è possibile notare come a trainare l’UE c’è la Germania (14,3 GW), seguita da Spagna (7,7 GW), Polonia (6,0 GW), Italia (5,3 GW) e Paesi Bassi (4,2 GW). In America, oltre agli Stati Uniti, è degna di nota la crescita del Brasile che porta la sua capacità fotovoltaica a 11,9 GW. Al contrario, l’India registra un lieve rallentamento, con 16 GW. Una tendenza che ritroviamo in altri mercati dell’Asia-Pacifico, come l’Australia (3,8 GW), mentre la Corea (3,3 GW) e il Giappone (6,3 GW) sono rimasti stabili. La crescita del mercato al di fuori della Cina ha raggiunto il 30%, mentre la crescita interna della Cina è stata superiore al 120%, motivo principale dell’esplosione del mercato fotovoltaico. Una crescita, sottolinea il Report, che ha creato un surplus stimato di circa 150 GW di moduli fotovoltaici. Un eccesso che ha fatto luce sulle difficoltà di allineamento tra produzione e domanda in un ambiente molto versatile. Mentre la capacità di produzione è aumentate in modo significativo in Cina, la domanda globale è stata imbrigliata da vincoli sulle importazioni in mercati come gli Stati Uniti, l’India, la Corea, e l’Australia. Motivo per cui la crescita al di fuori della Cina è avvenuta solo in un numero limitato di Paesi, capaci di produrre e assemblare tutte le componenti necessarie. Cosa ci riserverà il 2024? La maggior parte dei Paesi membri dell’IEA si aspettano volumi stabili o una piccola crescita nel 2024, anche se ci sono alcune eccezioni legate a scelte politiche precise, all’aumento dell’inflazione, alla crescita dei tassi di interesse, alla congestione della rete e alle nuove tariffe. Il mercato cinese registrerà una diminuzione rispetto al 2023 ma con volumi che rimarranno comunque superiori ai livelli del 2022. Si prevede che altri mercati cresceranno, o manterranno volumi stabili, grazie a cambiamenti politici, nuovi incentivi o grazie a semplificazioni per l’autoconsumo, normative edilizie che spingono verso l’energia solare o semplicemente continuando a rendere il mercato del fotovoltaico competitivo grazie al credito d’imposta sugli investimenti. Se da un lato i numerosi progetti di sviluppo di nuovi impianti fotovoltaici autorizzati rappresentano una buona notizia per molti Paesi, dall’altro, ci sono alcuni Paesi come Stati Uniti e India che non riescono a sviluppare come vorrebbero il mercato interno del fotovoltaico a causa dei prezzi troppo bassi dei moduli prodotti in Cina, rendendo antieconomica la produzione in loco, rallentando (o interrompendo) lo sviluppo della filiera. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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