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Il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha presentato, nel corso dell’audizione in commissione Ambiente della Camera, le linee programmatiche del suo Dicastero, evidenziando anche le priorità per il semestre italiano di presidenza Ue. Tra i punti cardine, riduzione delle emissioni per la salvaguardia dell’ambiente, sviluppo della green economy, sostenibilità ecologica delle città, il tema dei rifiuti, della bonifica e della gestione delle risorse idriche. Per quanto riguarda le politiche energetico-ambientali il Ministro sottolinea che la strada da seguire è obbligatoria: “spingere sull’efficienza energetica, favorire lo sviluppo delle rinnovabili termiche e accompagnare la crescita delle rinnovabili elettriche bilanciando il mix delle fonti”. Per quanto concerne il fotovoltaico, con la fine del V conto energia, è necessario che il Governo sappia gestire un passaggio delicato, con norme che agevolino il mantenimento del mercato fotovoltaico che, ha ricordato Galletti, conta 18.000 occupati, con un indotto di 100.000 lavoratori ed un patrimonio di potenza installata di 15.000 MW di picco, parti al 6% del fabbisogno nazionale di energia elettrica. Fra le misure proposte, dopo aver sottolineato l’importanza di aver inserito la detrazione fiscale del 50% per il fotovoltaico, il ministro evidenzia una serie azioni tra cui la “semplificazione della connessione in rete del fotovoltaico, la semplificazione delle autorizzazioni degli impianti a fonti rinnovabili, la revisione del meccanismo di “scambio sul posto” in modo da semplificarne le procedure e ampliarne l’applicazione, il mantenimento degli incentivi solo verso le nuove tecnologie (es.: solare a concentrazione, soluzioni architettoniche valide per l’integrazione anche in edifici e dimore storiche, ecc.)”. La semplificazione burocratica dovrebbe garantire che alla riduzione dei costi della tecnologia siaggiunga una riduzione dei costi indiretti. Sul piano dell’efficienza energetica Galletti ha evidenziato che si sono rafforzati vecchi strumenti e ne sono stati introdotti di nuovi, a partire dalla detrazione fiscale per le spese sostenute in interventi per la riqualificazione energetica degli edifici, che è stata innalzata dal 55% al 65% (fino a dicembre 2014, per poi passare al 50% fino al dicembre 2015). “In proposito, – ha detto Galletti – pur considerando con favore l’estensione del beneficio, riterrei che la misura debba essere resa strutturale e non faticosamente rinnovata di anno in anno, o poco più; tale stabilizzazione dovrebbe accompagnarsi ad un fine tuning dello sgravio per evitare inefficienze e limitare il rischio di abusi. In particolare si potrebbero revisionare le aliquote differenziandole per tipologia di intervento e inserire limiti di spesa unitaria per i materiali impiegati, accortezza già adottata per gli interventi di efficienza nel Conto Termico”. Il ministro si è poi soffermato sulla “delega fiscale approvata dal Parlamento a fine 2013, con valenza 12 mesi, che dà margini potenzialmente molto ampi di intervento in tema di fiscalità ambientale. Affronta esplicitamente il tema delle politiche europee sulla Green Economy e lo sviluppo sostenibile, oltre alla necessità di orientare l’economia verso modelli di produzione e consumo sostenibili. Prevede inoltre il riutilizzo dei proventi a favore della riduzione della tassazione sui redditi, in particolare sul lavoro generato dalla Green Economy. Sono intenzionato a confrontarmi con il ministro dell’Economia per proporgli un lavoro intenso tra le nostre amministrazioni. Potrebbe prendere la forma di una Commissione “Fiscalità ambientale” come ce ne sono state in Francia, Gran Bretagna e nei Paesi del Nord Europa”. Scarica il testo dell’audizione su linee programmatiche del Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti Condividi Commenta questa notizia
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