Il parere dell’Autorità sul decreto FER non fotovoltaiche

Escludere gli ‘ex zuccherifici’ dall’incentivo, assicurare tariffe più basse per impianti con parti rigenerate, nuovi criteri di calcolo del costo degli incentivi

L’Autorità per l’Energia elettrica, il gas e il Sistema Idrico ha inviato al Ministero dello Sviluppo Economico il proprio parere (n° 489/2015/I/EFR) in merito allo schema di decreto per l’incentivazione della produzione di energia elettrica da fonti energetiche rinnovabili diverse dalla fonte solare fotovoltaica.

Vi proponiamo le principali criticità e suggerimenti evidenziati dall’AEEGSI:

In relazione all’ammissione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili al meccanismo incentivante, l’Autorità chiede che il nuovo schema di decreto consenta l’accesso agli incentivi anche agli impianti per i quali i lavori di realizzazione vengono avviati prima del loro inserimento nelle nuove graduatorie (soppressione articolo 4, commi 5 e 6, dello schema di decreto).

L’Autorità chiede di escludere lammissione di impianti “ex zuccherifici” agli strumenti incentivanti affinché a tutti gli impianti alimentati dalle fonti rinnovabili diversi dai fotovoltaici si applichino le medesime procedure e il medesimo trattamento (soppressione articolo 19 dello schema di decreto).

Sulla quantificazione dell’incentivo ritiene di prevedere che, nel caso in cui vengano utilizzati componenti rigenerati, la tariffa base assuma un valore inferiore a quello spettante nel caso in cui vengano utilizzati componenti nuovi.

Riguardo ai criteri di calcolo del feed in premium, l’Autorità, al fine di evitare disparità di trattamento tra gli impianti di potenza fino a 500 kW e quelli di potenza superiore, ritiene opportuno prevedere che l’incentivo di tipo feed in premium sia calcolato come differenza oraria, sia positiva che negativa, tra la tariffa base e il prezzo zonale orario, modificando in tal senso quanto riportato nell’Allegato 1 allo schema di decreto.

Sui criteri di calcolo del costo indicativo degli incentivi la nota dell’Autorità evidenzia che: “Lo schema di decreto conferma la soglia di 5,8 miliardi di euro in termini di costo indicativo massimo annuo superato il quale non vengono più riconosciuti nuovi incentivi, definendo criteri puntuali per il calcolo di tale costo indicativo. A tal fine, lo schema di decreto prevede di considerare, nel caso degli impianti per i quali i produttori hanno scelto volontariamente di accedere allo “spalma incentivi” di cui al decreto legge 145/13 (come attuato dal decreto interministeriale 6 novembre 2014), il valore dell’incentivo antecedente all’operazione di rimodulazione. Si ritiene, al riguardo, che il costo indicativo massimo annuo debba essere il più possibile coerente con il costo atteso su base annua, considerando quindi, nel caso degli impianti di cui sopra, il valore dell’incentivo a valle dell’operazione di rimodulazione. Si ritiene opportuno, pertanto, modificare in tal senso l’articolo 27, comma 1, punto v), dello schema di decreto”.

Emilio Cremona, Presidente di ANIE Rinnovabili, esprime soddisfazione per le note suggerite dall’dall’AEEGSI prima che venga promulgato il testo definitivo. L’auspicio è che i decisori politici accolgano i correttivi proposti anche da ANIE. “L’associazione che rappresento dà voce a tutto il settore delle rinnovabili nell’alveo confindustriale. Sin dai primi tavoli tecnici con il MiSE e con Confindustria, ANIE Rinnovabili ha sempre portato avanti istanze che riprendono i temi raccomandati dall’Autorità.  Per la nostra associazione e per l’intera industria delle rinnovabili è la conferma che anche l’Autorità ha una visione sempre più orientata ai nuovi paradigmi della comunità europea. ANIE Rinnovabili si candida a guidare la transizione verso il nuovo design del mercato elettrico.”

 

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