Detriti e sedimenti nelle dighe: una minaccia per la produzione di energia idroelettrica

Dragflow

L’azienda Dragflow lancia l’allarme sul rischio rappresentato dall’accumulo di detriti per la produzione di energia idroelettrica.

La scarsa manutenzione di dighe e invasi in Italia, infatti, non rappresenta solo un pericolo per i periodi di siccità, ma sta anche impattando in maniera significativa sulla quantità di energia generata dall’acqua, che è diminuita sensibilmente negli ultimi anni passando dal 15% al 9%.

Alla base del problema vi è la presenza di sedimenti, che compromettono le capacità di bacini e dighe, a cui si aggiungono la scarsità d’acqua e i bassi investimenti fatti nel settore.

Tra il 2018 e il 2021, la media annuale di produzione idroelettrica era del 30% superiore rispetto a quella degli ultimi due anni: risulta quindi necessario invertire questa tendenza.

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L’importanza del problema viene ribadita da Dragflow, azienda impegnata nella produzione di pompe e sistemi di dragaggio, sviluppatrice di soluzioni avanzate in grado di rimuovere, ogni ora, oltre 500 tonnellate di materiale dai bacini idrici.

Questo potente sistema di dragaggio consente di liberare gli invasi, ripristinandone la piena capacità e garantendo un flusso d’acqua pulito verso le turbine.

Nonostante l’importante capacità degli invasi italiani, che potrebbero potenzialmente raccogliere oltre 13,8 miliardi di metri cubi d’acqua, il loro volume si riduce notevolmente a causa dei detriti che si accumulano nel fondale.

Come ricorda Nicola Masotti, General Manager di Dragflow, dal 2021 l’Italia sta affrontando persistenti problemi nella produzione di energia idroelettrica, La scarsità d’acqua rappresenta una minaccia, a cui si aggiungono le criticità correlate alla presenza di grandi quantità di sedimenti e materiali all’interno dei bacini idrici, con conseguenze che si possono vedere sia nei periodi di intensa pioggia, che in quelli di siccità.

Dragflow.

Secondo le stime di The European House – Ambrosetti, l’Italia dovrebbe prevedere un investimento di 48 miliardi di euro, da destinare all’efficientamento del sistema idrico esistente. Questo consentirebbe un risparmio di 9,5 miliardi di metri cubi d’acqua, con ricadute economiche positive per l’Italia pari a 77 miliardi di euro.

Masotti spiega: “Il dragaggio è un processo fondamentale per la pulizia degli scarichi di fondo delle dighe e riveste un’importanza significativa per diverse ragioni: mantenimento della capacità di stoccaggio, prevenzione degli allagamenti, manutenzione delle infrastrutture idriche, preservazione dell’ecosistema“.

Dragflow continua a investire in ricerca e sviluppo, al fine di proporre soluzioni all’avanguardia nel campo del dragaggio e della manutenzione dei bacini idrici. Con più di 100 prodotti a catalogo e una presenza in 5 continenti, l’azienda contribuisce a limitare il rischio di inondazioni e a mitigare gli effetti della siccità, assicurando una produzione di energia idroelettrica efficiente.

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