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L’azienda emiliana Italtherm, dopo soli due anni è da qualche giorno tornata nel vecchio e più capiente stabilimento a Pontenure in provincia di Piacenza. Ha certamente ripagato la passione di uno staff con un’esperienza trentennale nel settore del riscaldamento domestico e in sintonia con la proprietà, la scelta d’investire in prodotti ad alta efficienza energetica, di operare in Italia ed all’estero e di difendere i posti di lavoro. Nonostante la crisi economica congiunturale, Italtherm torna dunque nello stabilimento più grande in grado di sostenere il significativo aumento di produzione rispetto a quello realizzato fino all’estate scorsa. Ricordiamo che l’azienda è nata due anni fa, i suoi dipendenti lavoravano per un’altra azienda, che faceva capo ad una multinazionale tedesca leader nel settore. “La casa madre decise all’improvviso di chiudere lo stabilimento e lasciare a casa tutti i dipendenti” ha spiegato il direttore commerciale Pietro Giannotta. “Una scelta incomprensibile, in quanto la vecchia azienda aveva da sempre avuto dei risultati straordinari. E’ stata una situazione dolorosa, visto che oltre 200 dipendenti provenienti dalle zone limitrofe a Piacenza sono rimasti senza lavoro”. “Noi non ci siamo stati, ci siamo voluti ribellare alle logiche industriali globali, perché crediamo che un’azienda sia fatta dai suoi dipendenti e dai suoi progettisti. Così abbiamo deciso di dare vita ad Italtherm” ha continuato il presidente Paolo Mazzoni. “Abbiamo richiamato parte del vecchio personale, messo a punto nuovi prodotti che fossero tutti attenti all’Ambiente, e riavviato la macchina. Ed ora eccoci qui, a riprendere il discorso interrotto alcuni anni fa, con la produzione che continua ad aumentare e con l’obiettivo di recuperare tutte le posizioni perdute e tornare ad essere quello che siamo stati per trent’anni”. Consiglia questo comunicato ai tuoi amici