Neopor di Basf: la scelta “green”

BASF

Ambiente e sostenibilità sono sempre più al centro dell’edilizia moderna e al centro del lavoro dei migliori studi di progettazione. Sono infatti i progettisti quelli che per primi ogni giorno si confrontano con i temi dell’ambiente e della progettazione integrata, ovvero quella capace di indagare l’interazione dell’edificio sostenibile con i fenomeni naturali dinamici del contesto, nel rispetto delle risorse ambientali, delle esigenze sociali, della storia e della qualità dei luoghi. Progettisti che contribuiscono a migliorare l’ambiente attraverso la costruzione di edifici sostenibili, ovvero energeticamente efficienti e a basso costo ambientale e sociale durante tutto il loro ciclo di vita.
Ma una maggiore domanda di sostenibilità ambientale deve essere supportata dalle aziende produttrici che, sempre di più, devono saper offrire al mercato delle costruzioni prodotti sicuri, a basso consumo e con ridotte emissioni nocive. Prodotti la cui sostenibilità deve però essere garantita da precisi parametri normativi e di valutazione, ovvero strumenti scientifici in grado di certificare informazioni sistematizzate relative alla sostenibilità di un prodotto, in particolare all’impatto sull’ambiente dell’intero ciclo di vita, in modo da poter effettuare una scelta oggettiva. Una metodologia scientifica, regolamentata a livello internazionale (dalle norme ISO 14040) è quella del Life Cycle Assessment, nota come LCA. Questa valutazione permette di determinare l’impatto e la compatibilità ambientale di un prodotto durante l’intero arco di vita, avendo stabilito lo schema procedurale, i parametri di impatto e le normalizzazioni da adottare per ottenere valutazioni confrontabili tra manufatti di diversa natura, ma con identica funzione.
Il bilancio LCA dei materiali isolanti considera anche la fase di utilizzo e valuta quindi anche il credito energetico maturato con la riduzione dei consumi generata (il credito aumenta all’aumentare del tempo di utilizzo). Ciò è determinabile per gli isolanti che mantengono inalterate nel tempo le proprie caratteristiche.
Il bilancio complessivo si può riassumere in tre periodi:
– energia inglobata nella fase di produzione del materiale;
– energia spesa e/o risparmiata nella fase d’uso durante l’intera vita dell’edificio;
– energia impiegata per la disinstallazione, lo smaltimento o il recupero.

L’analisi LCA applicata al Neopor di BASF
L’analisi LCA applicata al Neopor ha quindi fornito esiti inequivocabili, dai qualisi evince che gli isolanti termici in Neopor sono “prodotti sostenibili” ed “eco-compatibili” che, alle loro elevate prestazioni, associano un basso impatto ambientale. Inoltre gli isolanti in Neopor risultano caratterizzati da valori di energia impiegata per la produzione e consumo di risorse ambientali molto competitivi anche in riferimento a materiali alternativi di diversa origine.
Questo perché si rileva che non è il consumo di materia prima a determinare il maggior impatto ambientale, bensì il processo di produzione, la fase d’uso e la fase di fine vita.

In particolare il bilancio è così composto, considerando le tre fasi di vita:
• energia inglobata nella fase di produzione: è legata all’impiego di materie prime non rinnovabili. La quantità utilizzata nel processo produttivo delle perle Neopor è irrisoria rispetto a quella globalmente consumata nei processi industriali per la produzione di qualsiasi tipo di isolante;
• energia risparmiata nella fase d’uso dell’edificio: per produrre l’isolante Neopor si utilizza una piccola quantità di materia prima non rinnovabile che permette di risparmiare grosse quantità di energia (anch’essa derivante dalle stesse fonti primarie non rinnovabili) grazie alla bassissima trasmittanza termica del prodotto;
• energia impiegata per il recupero: il Neopor può essere completamente recuperato e può essere riciclato fino al 100%. Non si genera alcun debito ambientale dovuto allo smaltimento del materiale.

Neopor di Basf si conferma quindi ancora una volta come un prodotto realmente “green”, in grado di soddisfare la domanda di sostenibilità di progettisti e imprese, secondo parametri certi e verificabili. Per costruire gli edifici di domani e migliorare sensibilmente la qualità della vita, dell’ambiente e dell’abitare.

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