Arriva la Carta delle aree per il deposito di rifiuti nucleari, 67 siti possibili in 7 Regioni 08/01/2021
Il grande ritardo nella pubblicazione del Decreto Rinnovabili non fotovoltaiche è il principale responsabile del calo delle nuove installazioni nel primo trimestre 2016 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il dato che arriva dall’osservatorio di Anie Rinnovabili parla di una diminuzione totale dell’intero settore del 25%, anche se bisogna distinguere tra fotovoltaico, eolico e idroelettrico. Come sappiamo la Commissione Europea ha concluso positivamente la valutazione sul decreto rinnovabili non fotovoltaiche, che però non è ancora stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, con conseguenti ritardi di almeno 6 mesi sulle tempistiche dei bandi previsti per i registri e le aste. Andamento fotovoltaico nel primo trimestreI dati sono positivi, la potenza installata raggiunge circa 85 MW registrando un aumento del 33%. Anche il numero di impianti risulta in aumento del 6%. Gli impianti sino a 20 kW e superiori a 500 kW sono rimasti praticamente invariati, mentre la potenza installata delle taglie tra 20 e 500 kW è aumentata del 126%. Le piccole taglie (fino ai 20 kW) continuano ad attestarsi sul 62% della nuova potenza fotovoltaica installata e corrispondono al 96% degli impianti connessi, il che conferma l’enorme potenziale dei sistemi di storage. Le regioni che hanno registrato il maggior incremento in termini di potenza sono Campania, Puglia, Sicilia, Basilicata e Molise.Il fotovoltaico tiene (+0,3%) rispetto all’ultimo trimestre del 2015. Eolico– 79% per le installazioni eoliche, con circa 13 MW di potenza dei nuovi impianti eolici installati. Le richieste di connessione di unità di produzione di taglia inferiore ai 200 kW rappresentano il 98,6% del totale, a cui corrisponde l’86% della potenza connessa in rete. Per quanto riguarda la diffusione territoriale, il 90% della potenza connessa è localizzata nelle regioni del Sud e nelle isole: Basilicata, Campania, Sicilia, Puglia e Sardegna.Malissimo il confronto con l’ultimo trimestre 2015 che segna -93%. Male anche l’idroelettrico che vede ridursi nel primo trimestre 2015 la nuova potenza installata del 44%. Tutti gli impianti idroelettrici connessi nel primo trimestre del 2016 sono di taglia inferiore ai 3 MW. Le regioni che hanno registrato il maggior incremento di potenza rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente sono Toscana, Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto.Rispetto all’ultimo trimestre 2015 l’idroelettrico perde il 71%. Per quanto riguarda eolico e idroelettrico l’analisi di Anie Rinnovabili evidenzia che il decreto, quando verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, permetterà la revisione del contatore degli incentivi elaborato da GSE, la cui attese di proiezione sono di miglioramento sulla parte breve della curva e peggioramento sulla parte lunga. “Sarà importante comprendere gli effetti del decreto per tutti quegli investitori che stanno portando avanti progetti di impianti ad accesso diretto, assumendosi il rischio di non conoscere la data di decorrenza delle nuove tariffe incentivanti”. Per quanto riguarda il fotovoltaico invece, sarà importante “l’interlocuzione di ANIE Rinnovabili con l’Autorità per l’Energia per la determinazione della nuova struttura trinomia degli oneri generali di sistema da applicare gli utenti non domestici. Inoltre la diffusione degli impianti di piccola taglia, come dimostrano i dati Gaudì, evidenzia l’interesse sempre maggiore dei soggetti investitori verso l’autoconsumo anche attraverso l’installazione di sistemi di accumulo”. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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