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Grazie ai costanti miglioramenti nella riduzione delle emissioni e nell’utilizzo delle energie rinnovabili, l’Unione Europea è in grado di raggiungere due dei suoi tre obiettivi climatici ed energetici per il 2020, mentre è lontano il target relativo all’efficienza energetica, secondo il rapporto Trends and Projections dell’Agenzia Europea per l’Ambiente (AEA). Il report, che traccia i progressi che i 27 Stati membri dell’UE (più il Regno Unito) stanno facendo verso gli obiettivi climatici ed energetici, si basa sui dati relativi alle emissioni di gas serra e all’energia fino al 2019, integrati con stime preliminari dell’AEA per i dati mancanti. In calo le emissioni Nel 2019, le emissioni di gas serra nell’UE-27 sono diminuite di quasi il 4%, si tratta del maggior calo dell’ultimo decennio, che si è verificato prima dello scoppio della pandemia COVID-19 e in un periodo di crescita economica. Sicuramente tale valore riflette la costante crescita delle energie rinnovabili in Europa e il successo delle politiche a lungo termine. Le emissioni di gas serra nell’UE-27 sono diminuite del 24% tra il 1990 e il 2019, toccando minimi storici. Ciò evidenzia i risultati di efficaci politiche climatiche attuate in tutta l’UE e dimostra che è possibile raggiungere obiettivi di riduzione più ambiziosi entro il 2030 e arrivare a un’UE neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050. Un altro dato che emerge è che la rapida decarbonizzazione del settore energetico dell’UE ha portato a riduzioni significative delle emissioni nei settori coperti dall’ETS (sistema di scambio di quote di emissioni dell’UE). Nel 2019, le stime preliminari indicano 12 paesi con livelli di emissioni superiori ai propri obiettivi annuali: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Cipro, Estonia, Finlandia, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Malta e Polonia. Energie rinnovabili: obiettivo 2020 molto vicino I dati preliminari dell’AEA evidenziano che l’UE-27 nel 2019 ha raggiunto una quota totale di energia da fonti rinnovabili del 19,4% ed è quindi sulla buona strada per soddisfare l’obiettivo del 2020 di una quota minima del 20%. Mentre le percentuali di elettricità, riscaldamento e raffreddamento coperte da rinnovabili hanno contribuito a raggiungere l’obiettivo dell’UE, rimane debole il target del 10% del fabbisogno energetico per i trasporti coperto da fonti green entro il 2020. La stima dell’AEA per il 2019 indica che 14 Stati membri devono compiere ulteriori sforzi per raggiungere i propri obiettivi per il 2020. Si tratta di Austria, Belgio, Francia, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Ungheria. A rischio il raggiungimento degli obiettivi di efficienza energetica I paesi devono aumentare i propri sforzi per ridurre la domanda nazionale di energia. Secondo le stime dell’AEA il consumo finale di energia nell’UE-27 si è stabilizzato nel 2019, ma solo nove Stati membri – Finlandia, Grecia, Italia, Lettonia, Paesi Bassi, Portogallo, Romania, Slovenia e Spagna – sono sulla buona strada per raggiungere i rispettivi obiettivi finali di efficienza energetica per il 2020. L’analisi evidenzia che probabilmente la pandemia sanitaria aiuterà a raggiungere gli obiettivi del 2020. Vi sono infatti forti indicazioni che la recessione economica del 2020 abbia ridotto drasticamente il consumo energetico complessivo e le emissioni di gas serra nel 2020, in particolare nel settore dei trasporti, con un probabile aumento della quota di energia consumata da fonti rinnovabili. L’impatto delle riduzioni legate al COVID-19 potrebbe però essere di breve durata e le emissioni potrebbero tornare a crescere man mano che le attività economiche ritorneranno ai livelli pre-pandemia. Intensificare gli sforzi verso il 2030 e il 2050 Raggiungere gli obiettivi del 2030 e del 2050 richiederà sforzi sostenuti e a lungo termine: le ultime proiezioni nazionali comunicate all’AEA indicano infatti, in assenza di nuove misure, una prospettiva piuttosto conservatrice, con riduzioni relativamente moderate delle emissioni entro il 2030. Sarà necessario un impegno maggiore per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni già fissati per il 2030 (40% rispetto ai livelli del 1990), e ancora di più per garantire l’obiettivo di neutralità climatica proposto dall’UE entro il 2050. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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