A Catania la più grande fabbrica di moduli fotovoltaici

Torna il sole sull'Etna Valley, con un progetto che prevede la realizzazione in Sicilia della più grande fabbrica di pannelli fotovoltaici in Europa e che ridarà respiro a ST Microelectronics e Numonyx, produttori di chip il cui stabilimento catanese è in crisi da tempo. La produzione dei nuovi impianti fotovoltaici, ad alta resa energetica, sarà possibile grazie alla collaborazione di STM con partner internazionali di alto livello come Enel e Sharp. Il piano servirà anche a preservare i posti di lavoro e le competenze della società italo-francese ST, soggetto dell'intesa, che nel 2009 ha visto le proprie vendite crollare del 17 per cento, come dimostrano i recenti dati sull'andamento dell'azienda. In futuro una cosa è certa: 650 unità lavorative salvaguardate, 500 nuovi posti di lavoro e investimenti per 1,676 miliardi di euro.
Il presidente della Provincia di Catania, Giuseppe Castiglione, ha seguito attentamente la vicenda ed ha accolto subito l'invito rivoltogli dall'azienda, recandosi nello stabilimento della Stm, dove il vice presidente Carmelo Papa e il direttore del sito di Catania, Carlo Marino, gli hanno illustrato il progetto. Ad accompagnarlo il capogruppo del Pdl al Consiglio comunale, Nuccio Condorelli.
«La costituzione di una nuova società Enel, Sharp, Stm – hanno spiegato Papa e Marino – ha come obiettivo l'istallazione di una fabbrica di produzione di celle fotovoltaiche in tecnologia Thin Film, per una capacità di 480 MW/anno, associata ad una linea di assemblaggio di moduli finiti per la stessa capacità annua. L'area destinata ad accogliere l'insediamento – hanno continuato – è l'M6 (oggi Numonyx) a cui si aggiungerà un nuovo fabbricato di 66.000 mq. Le infrastrutture e i servizi esistenti nella zona individuata – hanno aggiunto – agevoleranno e valorizzeranno l'insediamento che si prevede operativo entro 12 mesi dall'avvio della costruzione, che – auspicano – inizi a dicembre 2009». Sono infatti i tempi a preoccupare i vertici della Stm: «La validità del progetto – hanno concluso Papa e Marino – trae giustificazione solo nell'ottica di un avvio velocissimo in produzione, cosa che potrà realizzarsi solo se saranno espletate tutte le attività di progettazione ed approvazione in maniera efficace e per le quali serve una mano dalle Istituzioni».
«Ho seguito l'iniziativa con grande interesse – ha affermato Castiglione -. Credo molto nel futuro dell'energia rinnovabile, la Sicilia ha l'esposizione solare migliore d'Europa e la Stm ha una struttura organizzativa molto forte, così come conferma la sua leadership europea nella tecnologia. La realizzazione nella nostra provincia di quello che sarà il più grosso impianto fotovoltaico d'Europa non può che renderci orgogliosi, ma soprattutto fiduciosi per il rilancio dell'Etna Valley e del suo filone di ricerca e innovazione. C'è di più – ha aggiunto il presidente Castiglione -, le straordinarie opportunità di crescita e sviluppo che si prospettano per l'azienda avranno una ricaduta positiva sull'occupazione e l'economia dell'intero territorio. Sarà anche compito delle Istituzioni favorire gli insediamenti produttivi, stimolare un indotto che, in questi ultimi tempi, ha sofferto un po' dello stallo della Stm. Si pensi che STMicroelectronics realizza da decenni microprocessori in silicio cristallino, ma nell'Isola non ci sono aziende che producono le materie prime per i moduli. Va inoltre rivisto il piano provinciale della mobilità a cui stiamo lavorando – ha continuato – poiché, sebbene l'area M6 abbia una buona logistica, si stima, con l'avvio di questo nuovo progetto, una movimentazione di oltre 200 containers per settimana, a cui va aggiunta la movimentazione dei gas. La Provincia – ha concluso Castiglione – sta mettendo costantemente al centro del suo impegno politico e amministrativo lo sviluppo economico del territorio; tra i progetti concreti anche quello di investire 3,5 milioni di euro, recuperati da un vecchio fondo comunitario, per lo start up di imprese nei settori innovativi, quali ad esempio, l'ICT e le biotecnologie, ma anche il cabalaggio attraverso fibra ottica di tutta la zona industriale».

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