L’Europa guarda a un futuro verde

"L'Europa deve iniziare la sua transizione verso un futuro verde". Parola del presidente del Parlamento Jerzy Buzek durante la presentazione del rapporto dell'Agenzia europea dell'ambiente.Certo l'Unione europea ha già fatto passi da gigante nel ridurre le proprie emissioni di anidride carbonica e espandere l'utilizzo delle energie rinnovabili, ma la strada per un futuro verde è ancora tutta in salita.

L'ambiente in Europa – prospettive per il 2010
Martedì 30 novembre è stata l'occasione per  presentare in Parlamento il quarto rapporto dell'Agenzia sulle attuali condizioni dell'ambiente europeo e sulle sue prospettive.
L'Europa ha fatto progressi negli ultimi anni: siamo vicini all'obiettivo di tagliare le emissioni del 20% entro il 2020 (già nel 2009 quelle dei 27 Stati membri erano del 17% inferiori rispetto al livello del 1990).
"Questo è il rapporto più completo e aggiornato a nostra disposizione sulle condizioni dell'ambiente europeo", sostiene Jacqueline McGlade, direttore esecutivo dell'Agenzia europea dell'ambiente. "Le leggi che abbiamo oggi in materia ambientale non bastano più per rispondere alle sfide che ci troviamo di fronte".
 
Progressi insufficienti
È stato il progetto "Natura 2000", che copre quasi un quinto della terra europea, ad aiutare a proteggere le specie a rischio e a difendere le aree verdi. Con risultati spesso non all'altezza di quanto previsto. L'Unione europea ha grandi problemi di pesca eccessiva, di uso intensivo delle terre e di perdita di habitat. Ed ecco perché l'UE non è riuscita a raggiungere gli obiettivi del 2010 per limitare la perdita di biodiversità.
Inoltre, se l'inquinamento di acqua e aria sono diminuiti, non lo hanno fatto in modo adeguato nelle aree urbane. Iniziano a esserci serie preoccupazioni sull'effetto che può avere l'esposizione a fattori chimici e inquinanti sulla salute degli esseri umani.
Non è stato neanche fatto abbastanza per migliorare l'efficacia delle risorse visto che in Europa i beni naturali vengono utilizzati per soddisfare produzione e consumi.
"La qualità dell'acqua che beviamo, del cibo che mangiamo, dell'aria che respiriamo… tutto questo ha effetto sui nostri cittadini. Non esistono soluzioni semplici, dobbiamo fare di più contro il cambiamento climatico. L'UE dovrebbe aumentare al 30% il suo obiettivo di riduzione delle emissioni, come è stato chiesto la settimana scorsa da una nostra risoluzione", ha affermato Buzek.
 
Ottimizzare le risorse
"Dovremmo utilizzare questo rapporto come linea guida", ha aggiunto Joke Schauvliege, ministro dell'ambiente per la presidenza belga.
"Queste sfide sono un'opportunità per innovare e dare un contributo decisivo per un'economia più verde e un'occupazione sostenibile".
"Se ci occupiamo della natura, la natura si occuperà di noi", ha commentato Janez Potoènik, commissario per l'ambiente. "Abbiamo bisogno di una risposta forte ai rischi sistemici e sarà decisiva la nostra capacità di ottimizzare le risorse".
 

Fonte Parlamento Europeo

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