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Il ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi ha presentato, insieme al Ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, il Decreto Misure per la Competitività, che prevede un pacchetto da 3 miliardi, di cui la metà di tagli alle bollette a favore di imprese (70%) e famiglie (30%), disposti tra decreto legge e decreti attuativi e la metà di incentivi fiscali agli investimenti produttivi e alla capitalizzazione d’azienda. Il governo intende raggiungere l’obiettivo, a regime nel 2015, di ridurre la spesa elettrica delle piccole e medie imprese del 10%. Il Ministro Guidi ha sottolineato che il governo vuole garantire una maggiore equità nella bolletta, eliminare le rendite, tagliando i sussidi alle fonti fossili e rimodulando gli incentivi alle fonti rinnovabili; eliminare i sussidi incrociati ingiustificati; far funzionare la concorrenza; rafforzare controlli su chi percepisce incentivi Il decreto legge contiene i seguenti provvedimenti: Più efficienza nelle isole minori Rimodulazione sconti alla rete ferroviaria Stop socializzazione sconti ex dipendenti società di distribuzione Semplificazioni amministrative per i piccoli produttori di rinnovabili (fotovoltaico, efficienza energetica, biometano) Rimodulazione incentivi per il fotovoltaico di grandi dimensioni Compartecipazione oneri per reti private Costi di funzionamento Gse a carico di chi ne usa i servizi Revisione degli incentivi al fotovoltaico Nel corso della conferenza stampa il ministro Guidi ha assicurato che il decreto con cui vengono rimodulati gli incentivi al fotovoltaico per arrivare a un taglio delle bollette di 1,5 miliardi per le Pmi non ha nessun intento punitivo ma ha l’obiettivo di garantire una maggiore equità nella bolletta. “Il decreto – si legge sul sito del Ministero – non penalizza il fotovoltaico ma attenua i colossali incentivi (oltre 6 miliardi di euro l’anno per un ventennio) erogati a favore dei grandi operatori con la stessa logica che ha portato a far pagare di più chi ha ricevuto di più, ad esempio negli investimenti finanziari speculativi (la recente maggiorazione della ritenuta sulle plusvalenze realizzate in Borsa). Gli interventi toccano soltanto gli 8.600 soggetti (su un totale di 200.000 operatori) che percepiscono il 60% degli incentivi e che potranno optare per una erogazione in 24 anni anziché 20 (con contestuale sostegno creditizio) oppure per una equivalente autoriduzione degli incentivi erogati su 20 anni. Per i piccoli produttori fotovoltaici vengono invece previste agevolazioni e misure di liberalizzazione”. In particolare i titolari di impianti > 200 kW – circa 8.600 soggetti su un totale di circa 200.000 degli operatori che percepisce però il 60% degli incentivi – saranno chiamati a optare per un’erogazione dell’incentivo su 24 anni (piuttosto che su 20 anni), ovvero per una riduzione di ammontare equivalente all’incentivo, erogato su 20 anni. Nel caso di allungamento a 24 anni sarà possibile beneficiare di provvista dedicata o di garanzia CDP. Sono invece previste semplificazioni a favore dei piccoli produttori, tra cui l’introduzione di un modello unico per le comunicazioni, la riduzione dei documenti da presentare, la liberalizzazione degli impianti sui tetti di edifici non vincolati. Vedremo quali saranno le reazioni delle Associazioni che in questo periodo si sono espresse molto duramente contro lo “spalma-incentivi” proponendo misure alternative, che evidentemente il Governo non ha voluto prendere in considerazione. Ricordiamo che nei giorni scorsi Valerio Onida, Presidente della Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità di un simile provvedimento che “violerebbe sia le norme costituzionali in materia di retroattività e di tutela dell’affidamento, sia gli obblighi internazionali“. Le altre misure riguardano: Riduzione interrompibilità Attuazione spalmatura per rinnovabili non FV Adeguamento regole di mercato (in particolare introduzione prezzi negativi) Interventi contro abusi di potere di mercato Intensificazione controlli sui beneficiari degli incentivi Riduzione colli di bottiglia sulla rete e riduzioni impianti essenziali Regole più stringenti nella remunerazione delle reti elettriche nel nuovo periodo regolatorio Realizzazione infrastrutture strategiche Nel settore gas è prevista l’eliminazione dei sussidi alle centrali a olio e regole più stringenti nella remunerazione delle reti gas nel nuovo periodo regolatorio. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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