Consiglio di Stato: i piccoli produttori idroelettrici restituiscano parte dei ricavi

Tempi di oneri, per i piccoli produttori idroelettrici (potenza fino a 1MW): nei prossimi mesi, dovranno restituire al GSE (Gestore Servizi Energetici) parte dei ricavi per la cessione dell’energia. Si fa riferimento a quelli fatturati tra il 1 gennaio 2008 e il 30 giugno 2010. Con il dispositivo di sentenza n. 85/2010, il Consiglio di Stato ha rigettato, con l'udienza di martedì 16 febbraio 2010, gli appelli proposti dall’AEEG (Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas) e dall'APER (Associazione Produttori Energia da Fonti Rinnovabili) e ha annullato definitivamente la delibera AEEG ARG/elt 109/08, che conteneva la revisione dei prezzi minimi garantiti (Del. 280/07 – ritiro dedicato) per la sola fonte idroelettrica.

“APER – dichiara Roberto Longo, presidente dell’Associazione – ritiene questa decisione fortemente penalizzante per gli impianti di piccolissima taglia, che rischiano di chiudere il 2010 con bilanci in negativo. Ma soprattutto – precisa Longo – è pericoloso il messaggio che questa vicenda rischia di trasmettere al pubblico: ossia che le rinnovabili costano troppo, mentre gli operatori sanno bene che gli oneri che incidono sulla componente A3 sono ben altri”. L’AEEG ha infatti chiarito fin da subito, conti alla mano, che questo provvedimento – a differenza di quanto sostenuto da La Casa del Consumatore – avrebbe avuto un impatto assolutamente trascurabile sulla bolletta, pari a circa 0,00006 €/kWh a consumatore.

Conclude Longo: “E giunto il momento di fare chiarezza sul chi faccia la politica energetica nel nostro Paese se il Governo, attraverso i suoi organi istituzionali, compresa l’AEEG o il TAR che, non solo in campo tariffario ma ancor più in campo autorizzativo, sta diventando il principale attore dello sviluppo energetico in Italia”. Non appena saranno pubblicate le motivazioni della sentenza, l’Associazione valuterà le ulteriori azioni da portare avanti a tutela del settore idroelettrico e in generale della generazione distribuita, che rimane un comparto strategico per il raggiungimento degli obiettivi vincolanti di politica energetica fissati per il 2020 dalla nuova direttiva europea 2009/28/CE sulla promozione delle fonti rinnovabili.

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