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Per il momento sono solo indiscrezioni ma sempre più insistenti e certo non lasciano molti dubbi su quale sia la direzione che anche questo Governo ha preso in tema di rinnovabili, a parole sempre molto sostenute. Il Ministero dello Sviluppo economico, nel corso dell’assemblea di Assoelettrica, ha infatti anticipato che nel provvedimento che il Governo dovrebbe approvare nei prossimi giorni, sono previste delle misure per permettere di tagliare del 10% le bollette delle piccole e medie imprese, unicamente a scapito delle rinnovabili. Si torna infatti a parlare di spalma incentivi per gli impianti fotovoltaici che prevedono tagli retroattivi, prolungando il periodo di incentivazione da 20 a 27 anni. Misura grazie alla quale il Governo conta di ottenere tra i 700 e i 900 milioni. Legambiente in una nota evidenzia che tale riduzione delle bollette per le PMI “genererebbe vantaggi, anche in termini di riduzione delle bollette, di gran lunga inferiori di quelli possibili con una seria strategia di efficienza energetica che riguardasse sia i consumi elettrici che quelli termici e attraverso interventi capaci di spingere l’autoproduzione da fonti rinnovabili”. Il vicepresidente di Legambiente Edoardo Zanchini ha commentato: “Chiediamo al Governo di fermare un provvedimento sbagliato nel merito delle scelte e nel messaggio che viene inviato alle famiglie e alle imprese perché l’Italia avrebbe tutto l’interesse a investire nelle fonti rinnovabili per ridurre importazioni di fonti fossili e spesa energetica. Tutti condividiamo la necessità di ridurre la spesa energetica, e per questo riteniamo non accettabile che si scelga una strada che va solo nella direzione degli interessi dei grandi gruppi energetici legati alle fonti fossili”. Legambiente in particolare propone al Governo Renzi di aprire un confronto sul futuro energetico del Paese, sostenendo l’autoproduzione da fonti rinnovabili, attraverso interventi che permettano lo scambio sul posto, la gestione di reti e la vendita diretta di energia da parte di cooperative e Esco oltre a interventi trasparenti sui tanti sussidi fossili o impropri in bolletta su cui il Decreto prova a di intervenire senza il necessario coraggio. “Servono interventi che aiutino imprese e famiglie a investire nell’efficienza e nell’autoproduzione di energia attraverso le fonti rinnovabili – ha concluso Zanchini -. Una direzione di questo tipo non solo determinerebbe risultati immediati in termini di riduzione di spesa energetica e importazioni, ma permetterebbe anche di creare centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro in Italia”. Anche Assorinnovabili e Gifi qualche giorno fa in un comunicato congiunto avevano espresso assoluta contrarietà all’ipotesi di un decreto spalma.-incentivi, auspicando un vero confronto con il Governo: “le Associazioni ritengono che, anziché proseguire sulla strada della rimodulazione degli incentivi, sia molto più ragionevole e soprattutto vantaggioso per il sistema Paese, valutare altre opzioni, come ad esempio la via della cartolarizzazione degli incentivi attraverso l’emissione di obbligazioni del GSE a copertura di parte degli oneri dell’A3, ipotesi considerata dal precedente Governo e su cui assoRinnovabili e Gifi si erano espresse con un giudizio pienamente favorevole, sia per l’impatto che avrebbe sulle bollette sia perché non porrebbe gravose contropartite a carico dei produttori. Peraltro, avrebbe il pregevole e condivisibile scopo di far diminuire il costo dell’energia elettrica in misura nettamente più elevata rispetto alla rimodulazione prevista dal cd. “spalma incentivi. Sarebbe altresì assolutamente deleteria e pericolosa per la credibilità internazionale del sistema Paese una misura di rimodulazione degli incentivi avente carattere di obbligatorietà, così come ventilato da alcuni quotidiani nazionali nelle ultime settimane”. Francesco Ferrante, candidato di Green Italia Verdi Europei in merito alle indiscrezioni sulle intenzioni del Governo per tagliare il costo della bolletta del 10% ha commentato:E’ una scelta intollerabile quella che vuole fare il Ministro Guidi, di fare cassa colpendo le famiglie che hanno fatto la scelta virtuosa ed ecosostenibile di investire i propri risparmi in un impianto fotovoltaico per risparmiare sulla bolletta energetica e di colpire quelle imprese innovative stracciando in maniera retroattiva contratti veri e propri. Togliere alle famiglie e alle imprese delle rinnovabili non aiuterà affatto le piccole e medie imprese come invece il Governo vorrebbe far credere, e ci auguriamo davvero che al Ministero dell’Ambiente si attrezzino per sventare quest’ennesima mazzata alle rinnovabili, proprio nel momento in cui le stesse si affermano come l’unico futuro possibile del nostro mercato energetico. Oltre ai 900 milioni di euro da recuperare tramite il ‘famigerato’ spalma-incentivi obbligatorio e retroattivo per il fotovoltaico, il Governo ha messo nel mirino l’autoconsumo, ovvero i consumatori connessi a reti private (Riu, Seu, Seseu) che sono esentati dal pagamento degli oneri generali di sistema per la quota di energia prodotta e auto consumata. Si vuole colpire chi ha investito, magari attingendo a risparmi o chiedendo un mutuo, nell’innovazione, anticipando quello che dovrebbe essere il futuro, ovvero case intelligenti che producono e consumano la propria energia. Si continuano a lasciare in piedi intollerabili sostegni alle fonti fossili, per miliardi di euro, e si sceglie di colpire con scientifica precisione il settore delle rinnovabili”. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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