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Un nuovo rapporto di BloombergNEF dipinge un quadro preoccupante per il raggiungimento degli obiettivi climatici del 2030 in Europa. Sebbene il continente stia registrando livelli record di investimenti nell’energia pulita, l’analisi prevede un significativo sforamento delle emissioni consentite, a meno che non vengano attuate misure straordinarie. Investimenti record, ma gli obiettivi rimangono lontani L’Europa ha compiuto progressi significativi nella riduzione delle emissioni legate all’energia, diventando leader globale nella transizione ecologica. Tuttavia, il rapporto New Energy Outlook: Europe di BloombergNEF avverte che gli sforzi attuali non sono sufficienti per rispettare gli obiettivi climatici del 2030, legalmente vincolanti. Secondo lo Scenario di transizione economica base del rapporto, che analizza l’evoluzione del settore energetico senza ulteriori interventi politici, le emissioni di CO2 legate all’energia supereranno in Unione Europea e Regno unito i target previsti di oltre 200 milioni di tonnellate, con un eccesso del 9% rispetto al limite fissato. La situazione si aggrava ulteriormente se si considerano le emissioni di gas serra da altri settori, come agricoltura e gestione dei rifiuti, portando il rischio di sforamento al 29%. Emma Champion, autrice principale dello studio, sottolinea che l’Europa per raggiungere le emissioni nette zero entro il 2050 deve raddoppiare gli investimenti nella transizione energetica, raggiungendo una media annua di 1.000 miliardi di dollari fino al 2030. Questo sarebbe l’unico modo per chiudere il divario tra la situazione attuale e gli obiettivi prefissati. Secondo lo scenario Net Zero del BNEF, in cui l’economia energetica si decarbonizza completamente entro il 2050 e si allinea agli obiettivi climatici della regione, gli investimenti nelle energie rinnovabili devono aumentare del 23% rispetto ai livelli del 2023, mentre le vendite di veicoli elettrici e la spesa per le infrastrutture di ricarica devono triplicare. Le trasformazioni in corso e le sfide future Le dinamiche dei mercati energetici europei stanno già subendo cambiamenti radicali, trainati da politiche innovative e forze economiche. Nel 2023, gli investimenti nell’energia pulita hanno raggiunto livelli record, favorendo un’accelerazione nell’adozione di tecnologie sostenibili. Nello scenario base, entro il 2030, la capacità installata di energia eolica e solare è destinata a più che raddoppiare, arrivando a costituire il 50% della fornitura energetica totale. Al contempo, il carbone crollerà all’1% del mix energetico entro il 2028. Anche il settore della mobilità è in trasformazione: entro il 2040, oltre la metà del parco veicoli europeo sarà costituito da auto elettriche, aumentando la domanda di elettricità del 30% rispetto ai livelli del 2024. Contemporaneamente ci sarà un aumento nell’uso di carburanti più puliti. Nonostante questi progressi, permangono importanti ostacoli, a partire dai ritardi nelle autorizzazioni per l’energia eolica, soprattutto in mercati chiave come l’Italia. Decarbonizzare completamente il sistema energetico europeo entro il 2050 richiede un’intensa elettrificazione, combinata con energia pulita, per abbattere due terzi delle emissioni, specialmente nei trasporti e nel riscaldamento. La cattura e lo stoccaggio del carbonio (CCS), essenziale per decarbonizzare settori difficili come l’industria pesante, svolge un ruolo di primo piano contribuendo al 14% della riduzione cumulativa delle emissioni, ma è necessario aumentare in maniera massiccia gli investimenti e serve un contesto normativo favorevole. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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