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Il Consiglio di Stato con lasentenza 02936/2014, ha respinto il ricorso dell’Autorità per l’energia Elettrica il Gas, annullando definitivamente le delibere nn. 281 e 493 del 2012 in materia di oneri di sbilanciamento. Si tratta di oneri a carico dei produttori di energia da fonti rinnovabili, in particolare eolico e fotovoltaico, per coprire le spese dovute al mantenimento in equilibrio del sistema elettrico. La sentenza dà quindi ragione ad assoRinnovabili e ad Anev a conclusione del percorso giurisdizionale di contestazione della disciplina avviato nel 2012. In particolare gli operatori non dovranno più pagare gli oneri di sbilanciamento come individuati dall’AEEG in quanto ritenuti discriminatori per gli impianti alimentati da fonti rinnovabili non programmabili. “Un grande risultato per tutto il settore in generale, e per la nostra associazione in particolare – commenta Agostino Re Rebaudengo, presidente di assoRinnovabili, a valle della sentenza. Il percorso è stato lungo e non privo di ostacoli, ma l’importante è che finalmente sia stato posto rimedio ad una disciplina ingiustamente lesiva degli interessi dei produttori di energia pulita”. L’accertata illegittimità delle delibere, tuttavia, non dovrà corrispondere ad una nuova stangata sulla bolletta dei consumatori. Su questo punto Re Rebaudengo ha le idee molto chiare: “E’ con grande senso di responsabilità che intendiamo affrontare la questione dei costi, che resteranno a carico degli operatori. Ci auguriamo, pertanto, che la futura regolazione economica e tecnica che l’Autorità dovrà predisporre, introduca meccanismi equi e calibrati sulla specificità delle singole fonti e che tenga conto delle difficoltà ad effettuare previsioni affidabili di immissione in rete. Anche l’ANEV esprime piena soddisfazione e ribadisce la propria piena condivisione del principio, peraltro ripreso anche dal Consiglio di Stato, che le fonti rinnovabili non programmabili possano contribuire anche loro agli oneri di sbilanciamento, ma solo nei limiti in cui questo non risulti discriminatorio rispetto alle altre fonti, e quindi nei limiti di quanto tecnicamente possibile. L’Associazione nel dichiararsi pienamente soddisfatta dell’accoglimento pieno delle proprie posizioni, ribadisce la propria disponibilità a contribuire ad una soluzione equilibrata che responsabilizzi gli operatori senza discriminarli. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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