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Quello della qualità dell’aria indoor è un tema particolarmente sentito in questo periodo storico e le conseguenze generate dalla diffusione del Covid-19 hanno acceso i riflettori sulla situazione all’interno delle scuole. Garantire una buona qualità dell’aria all’interno degli edifici scolastici non solo preserva la salute pubblica, ma incide sul benessere e sul livello di apprendimento degli studenti. Lo dimostrano alcuni studi effettuati dai quali è emerso che l’attenzione dello studente cala in maniera drastica al peggiorare della qualità dell’aria interna, stabilendo un legame tra aumento di CO2 e diminuzione della capacità di apprendimento. Qualità dell’aria nelle scuole: la prassi UNI/PdR 122:2022 UNI – Ente Italiano di Normazione, in collaborazione con IDM – Südtirol-Alto Adige, ha sviluppato e pubblicato la Prassi di Riferimento UNI/PdR 122:2022: “Monitoraggio della qualità dell’aria negli edifici scolastici – Strumenti, strategie di campionamento e interpretazione delle misure”. La prassi si rivolge in maniera specifica ai dirigenti e ai gestori delle scuole pubbliche o private, ai laboratori di prova, che possono concorre al processo di monitoraggio, e a tecnici e professionisti che si occupano di qualità dell’aria. L’obiettivo di questa pubblicazione è quello di definire una procedura operativa semplificata per il controllo della qualità dell’aria attraverso il monitoraggio di alcuni parametri indicatori e le procedure che il gestore può seguire in caso di affidamento del monitoraggio a un laboratorio di prova. Il controllo della qualità dell’aria sarà reso possibile da una serie di analisi strumentali e procedure chiare, ottimizzando complessivamente la fruibilità degli ambienti scolastici, la salute e il benessere degli studenti. Carlo Battisti (IDM Südtirol-Alto Adige) – Project leader della prassi UNI – spiega che: “Questa iniziativa si è sviluppata all’interno del progetto “Qualità dell’Aria negli Edifici Scolastici – QAES”, finanziato dal Programma Interreg Italia – Svizzera. Il progetto ha appunto come obiettivo lo sviluppo di nuovi standard per il miglioramento della qualità dell’aria nelle scuole. Tra i numerosi risultati prodotti nei tre anni di lavoro, volevamo assicurare riconoscimento e applicabilità alle procedure di monitoraggio dell’aria che abbiamo elaborato. La prassi di riferimento nata sotto l’egida UNI è stata per noi l’opportunità ideale per fornire un riferimento volontario e prescrizioni tecniche al mercato su questo tema”. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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