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Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, commentando l’audizione congiunta del viceministro De Vincenti davanti alle Commissioni Ambiente e Attività Produttive della Camera nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla green economy, ha espresso soddisfazione per la posizione assunta dal viceministro in particolare rispetto all’intenzione di evitare effetti retroattivi del decreto taglia-incentivi . “La green economy – si legge nel comunicato – è una prospettiva credibile per rilanciare il Paese puntando su innovazione, ricerca, conoscenza e qualità, che già oggi garantisce in Italia 3 milioni di green jobs ed è particolarmente promettente sui fronti delle rinnovabili e del risparmio energetico. Nel settore delle fonti pulite, ad esempio, l’Italia non solo ha sviluppato tecnologie all’avanguardia nel mondo, dal solare a concentrazione agli inverter per il fotovoltaico, ma è arrivata a coprire oltre il 49% della sua produzione netta totale di elettricità da rinnovabili. Come sottolineato dal viceministro dello Sviluppo Economico De Vincenti, in audizione congiunta davanti alle Commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera sulla green economy, il Paese deve cogliere l’opportunità del semestre di turno di presidenza italiana dell’UE nell’anno che l’Europa dedica alla green economy per rinnovare il suo impegno nell’economia verde. Positivo che sul fronte delle rinnovabili e del taglia-bollette, il Mise intenda evitare effetti retroattivi sugli incentivi, che stia dialogando non solo con gli investitori ma anche con le associazioni e gli imprenditori del settore e che intenda collegarlo a un aumento dell’auto-consumo e degli scambi sul posto e a una riduzione delle pratiche burocratiche. Sulle rinnovabili lo stesso viceministro ha inoltre ricordato come già il Dl Destinazione Italia prevedesse una spalmatura volontaria degli incentivi. Importante anche che il viceministro si sia detto d’accordo con la richiesta della Commissione Ambiente della Camera di una cabina di regia coordinata dal Mise, di concerto con il ministero dell’Ambiente, per esaminare e coordinare tutti i provvedimenti che possono avere effetti sul risparmio energetico, a partire dal piano per l’edilizia scolastica e dagli incentivi per l’efficienza energetica. Tutto al fine di garantire il massimo dell’efficacia sia nella riduzione delle emissioni che nel taglio delle bollette: secondo il Consip la spesa energetica per i soli edifici pubblici è di oltre 5 miliardi l’anno. Molto importante, poi, che il viceministro abbia annunciato l’intenzione del Governo di rendere strutturali le detrazioni fiscali per l’efficienza energetica in edilizia, come chiesto all’unanimità da una risoluzione congiunta delle Commissioni Ambiente e Finanze, concordando sull’esigenza di confermare l’aliquota al 65% e valutando la possibilità di usare per l’efficienza energetica anche fondi europei non utilizzati. Proprio il credito di imposta per le ristrutturazioni e l’eco-bonus in edilizia è stata la misura più efficace messa in campo dal governo nel 2013 per l’occupazione: secondo i dati di Cresme e Servizio studi della Camera ha prodotto 28 miliardi di investimenti, qualificando il sistema imprenditoriale del settore e garantendo quasi 340 mila posti di lavoro tra diretti e indotto”. Ricordiamo che nei giorni scorsi il Sottosegretario all’Ambiente Silvia Velo, aveva dichiarato che è intenzione del Governo cercare una soluizione per ridurre le bollette senza danneggiare il settore delle rinnovabili. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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