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La Giunta regionale delle Marche ha approvato la delibera sui criteri per la presentazione dei progetti finalizzati alla riduzione dei consumi energetici; l'atto è propedeutico all'emanazione del bando per il risparmio energetico previsto nei prossimi giorni. "I criteri, concordati con il Comitato di concertazione e con la terza Commissione consiliare, sono in linea" spiega Fabio Badiali, assessore regionale all'industria, artigianato ed energia – con quelli previsti dall'art. 12 della legge regionale n. 20 del 2003; in modo che nel bando possano confluire tutte le risorse disponibili: 615.000,00 euro di finanziamenti regionali, 520.196,61 euro di fondi statali derivanti dal programma 'Carbon Tax', più la quota parte del Fondo unico regionale destinata al risparmio energetico. In totale, le risorse ammontano a circa 2 milioni di euro, per un investimento complessivo di quattro volte superiore. Ogni singolo investimento "informa Badiali – potrà beneficiare di un contributo del 25 per cento per un massimale di 200.000 euro. I finanziamenti risultano pienamente in armonia con la politica energetica nazionale, con quella dell'Unione Europea e con gli impegni che il Governo italiano ha assunto per l'attuazione del protocollo di Kyoto del 10 dicembre 2007 ratificato con legge n. 120 del 2002". I soggetti beneficiari delle agevolazioni sono le imprese ubicate nel territorio della regione operanti nei settori industriale, artigianale, terziario e agricolo che risultano in regola con le disposizioni di legge, a esclusione di quelle in stato di fallimento, di liquidazione coatta o di concordato preventivo. Sono ammissibili a contributo gli interventi finalizzati al consumo di energia elettrica e termica, anche con l'introduzione di nuovi processi tecnologici compresi la cogenerazione e l'isolamento termico. Il contributo riguarda le spese per l'acquisto di attrezzature e macchinari nuovi di fabbrica, modifiche impiantistiche, opere di coibentazione, trasporto e posa in opera, lavori di edilizia e di allacciamento, progettazione e direzione dei lavori. Per la realizzazione degli interventi viene concesso un contributo pubblico in conto capitale fino al 25 per cento dell'investimento ammissibile e nei limiti previsti dalla disciplina comunitaria sul de minimis (non oltre i 200.000 euro nell'arco retroattivo di tre esercizi finanziari); il contributo non è cumulabile con altre agevolazioni pubbliche; il beneficiario è obbligato a mantenere in esercizio l'impianto per almeno cinque anni. Ogni intervento dovrà consentire un risparmio complessivo di almeno 2,9 tep per mille euro di investimento riferito alla vita convenzionale dell'impianto che, comunque, non potrà essere superiore agli otto anni. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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