Più risorse e aree da fondi Ue, incluse anche 39 città medie del Sud

Il Programma nazionale ‘Pn Metro’ arriva al 2027. Vale 3 miliardi di euro. Il Piano è in capo all’Agenzia per la coesione sociale del governo. Punta sulla ‘transizione’: digitale, mobilità, efficienza energetica, inclusione sociale. Si rivolge nel complesso a 53 città, 14 metropolitane e 39 di medie dimensioni del Sud.

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Più risorse e aree da fondi Ue, incluse anche 39 città medie del Sud

Arrivano novità per le città italiane. Il programma nazionale ‘Pn Metro’ infatti si arricchisce in termine di risorse di tre volte e si amplia il capello entro cui rientrano, oltre alle città metropolitane, anche 39 aree urbane di medie dimensioni del Sud.

La commissione Europea ha approvato il Programma fino al 2027, alla fine dicembre. Ora si arriva al momento della distribuzione dei fondi. La dotazione finanziaria complessiva è di 3 miliardi di euro, tra fondi Ue e co-finanziamento nazionale.

Il Piano individua nelle 14 città metropolitane gli organismi intermedi. Al centro, puntando all’innovazione e allo sviluppo urbano, sono posti i temi del digitale, della mobilità, dell’efficienza energetica, e dell’inclusione sociale. Nello specifico – come riferisce l’Agenzia per la coesione sociale del governo – si parla di azioni integrate di rigenerazione urbana, di green economy, di innovazione sociale e accesso all’occupazione, di interventi di natura ambientale e di economia circolare, di promozione dello sviluppo sociale attraverso la cultura, il patrimonio naturale, il turismo sostenibile e la sicurezza.

Il percorso per le città medie del Sud sarà strutturato in base a una formula di accompagnamento alla pianificazione e progettazione, in modo di arrivare poi al capitolo di spesa delle risorse.

Il Programma si rivolge quindi nel complesso a 53 città. Cuore dell’azione è offrire soluzioni efficaci ai problemi economici, sociali e ambientali del territorio. Ma nella classifica delle cose più importanti dedica maggiore attenzione alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici, alle opportunità offerte dal Green deal, e alla lotta all’esclusione sociale. Su quest’ultimo elemento si concentrano i 327 milioni destinati esclusivamente ai servizi per l’inclusione e per l’innovazione sociale delle città medie del Sud.

Un occhio di riguardo viene attribuito alla transizione ecologica, in particolare per la possibilità di applicare i principi alla base dell’economia circolare declinati in ambito cittadino, quindi per la corretto gestione del ciclo dei rifiuti e dell’acqua, il risparmio e l’efficienza energetica degli edifici, e un adeguato Piano dei trasporti pubblici locali e della mobilità sostenibile (in particolare elettrica). In chiave di contrasto ai cambiamenti climatici e al dissesto idrogeologico, si mira a opere di ‘climate proofing’, a sistemi di monitoraggio e di allerta rapida per gli eventi meteorologici estremi, e modelli e infrastrutture anti-sismiche.

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