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Il risparmio energetico comprende sia gli interventi che consentono di ridurre il consumo di energia per svolgere le nostre attività, sia quelli che permettono di produrre energia a minor impatto ambientale e dispendio economico. Ultimamente, il concetto di risparmio energetico degli edifici, sia civili che industriali, è strettamente connesso alla loro riqualificazione energetica. Quest’ultima attiene all’aumento di efficienza energetica di un edificio già esistente che, a seguito di determinati interventi sulla struttura, sarà in grado di essere più efficiente dal punto di vista energetico. La diagnosi energetica Gli interventi di riqualificazione devono necessariamente essere preceduti da una diagnosi energetica. Questa, per gli edifici già esistenti, permette di monitorare eventuali sprechi o anomalie nel funzionamento degli impianti. Nella fase documentale, il tecnico abilitato esamina le fatture delle utenze per verificare se l’energia consumata per far funzionare gli impianti è giusta o è eccessiva. L’obiettivo è quello di individuare un potenziale di miglioramento degli impianti (soprattutto di riscaldamento e/o raffreddamento) e interventi di vario tipo da eseguire all’interno o esterno dell’edificio. Nella fase operativa si eseguono gli interventi ritenuti più adeguati a fronte delle condizioni dell’immobile e altre variabili come ubicazione, budget a disposizione, barriere architettoniche. Esistono diverse società abilitate a questo fine, se siete interessati ad un intervento di questo tipo su Ergontekhome potete trovare maggiori informazioni al riguardo. La riqualificazione energetica La riqualificazione energetica degli edifici esistenti si concretizza in una serie di interventi sulla parte esterna e sulla parte interna degli edifici, allo scopo di ottimizzare e ridurre il fabbisogno energetico. Per quanto riguarda l’esterno degli edifici, una parte importante per l’efficientamento energetico è svolta dalle energie rinnovabili, con particolare attenzione agli impianti fotovoltaici. Il fotovoltaico come energia alternativa Da qualche anno, il fotovoltaico è un argomento di cui si sente sempre più parlare. Il concetto principe di questa fonte di energia è quella di attingere all’energia solare, che è inesauribile di per sé e che, pertanto, è in grado di produrre energia senza avere un impatto negativo sull’ambiente e sulle generazioni future. Questo a fronte anche di un grande risparmio economico nel lungo periodo. L’impianto fotovoltaico è composto da pannelli fotovoltaici, che a loro volta sono costituiti da moduli fotovoltaici. Questi hanno, infine, come componente le celle fotovoltaiche. L’energia solare viene raccolta attraverso pannelli che vengono posti solitamente sui tetti o sulle facciate degli edifici. I pannelli fotovoltaici sfruttano l’energia del sole trasformandola in energia elettrica, utilizzando materiali semiconduttori – quali il silicio – che consentono di trasformare l’energia solare in elettrica senza bisogno di combustibili o macchinari. L’energia solare, attraverso il processo fotovoltaico, viene utilizzata non solamente nelle condizioni ottimali (le giornate soleggiate), ma anche quando il sole non c’é. Tipi di impianti fotovoltaici Si possono suddividere gli impianti fotoltaici in due grandi categorie, quelli ad isola o cosiddetti “stand alone”; quelli connessi alla rete elettrica, anche detti “grid connected”. I primi funzionano con batterie perchè, appunto, non sono collegati all’elettricità e si usano per posti isolati e “non connessi”, ad esempio in presenza di ripetitori telefonici. Le batterie accumulano l’energia per utilizzarla nei momenti in cui l’energia solare è scarsa. Gli impianti grid connected, invece, sono utilizzati nel caso di apparati di dimensioni sia contenute che medio-grandi, e vengono posizionati sui tetti degli edifici. I componenti di un impianto fotovoltaico sono i pannelli fotovoltaici, gli accumulatori, la centralina di regolazione, l’inverter e gli utilizzatori di corrente. Il rendimento del fotovoltaico dipende dal materiale delle celle e da fattori esterni come la posizione, l’inclinazione o il tempo di esposizione ai raggi solari. Vantaggi del fotovoltaico Tra i vantaggi di questa energia alternativa, il primo riguarda i costi della bolletta, che si riducono quasi a zero, in quanto si diventa da consumatori a produttori di energia. Il modulo fotovoltaico è poi integrabile senza troppe difficoltà all’impianto già esistente. Inoltre, la manutenzione è ridotta quasi solamente alla pulizia ed alla eventuale sostituzione dell’inverter nell’arco di un periodo di tempo molto lungo (circa 25 anni), in quanto non sono presenti parti meccaniche che si possono danneggiare. Si tratta si energia ad impatto ambientale zero che aiuta a preservare l’ambiente per le future generazioni. Il costo dell’impianto è piuttosto importante, tuttavia va considerato come un investimento, ed oltretutto oggi il costo è di gran lunga inferiore rispetto a qualche anno fa, vista la sua diffusione sempre più estesa. Svantaggi del fotovoltaico Senza gli accumulatori, l’energia raccolta dai pannelli è inferiore di notte e nella stagione invernale, non riuscendo a coprire tutte le necessità energetiche. Anche se è un investimento, la spesa iniziale può essere veramente importante, e non tutti sostenibile per tutti. Riqualificazione energetica con riduzione della dispersione termica La riqualificazione energetica degli edifici si può implementare anche attraverso la riduzione della loro dispersione termica. Su questo versante, gli interventi sono essenzialmente due: il cappotto termico e l’insufflaggio. Il cappotto termico Questo è, come dice il termine, un rivestimento che viene applicato sulle facciate esterne degli edifici. I materiali utilizzati sono il polistirene, la lana minerale, materiali legnosi che avranno spessori differenti a seconda della materia utilizzata. Il rivestimento permette in questo modo di proteggere l’edificio dai cosiddetti “ponti termici”. Il cappotto termico ha tempistiche molto lunghe ed ha costi particolarmente elevati. L’insufflaggio come tecnica di isolamento delle pareti L’insufflaggio è una tecnica di isolamento delle pareti dell’edificio tramite iniezione di materiali isolanti nell’intercapedine. Questa processo è molto apprezzato perchè efficace e più economico rispetto ad altre tipologie di isolamento termico. Prima di effettuare questo intervento è necessario eseguire una diagnosi che consenta la fattibilità dell’insufflaggio. Infatti, occorre che lo spessore dell’intercapedine sia non inferiore a 5 cm e che non siano presenti ostruzioni o impedimenti. Vengono successivamente operati dei fori nelle pareti interessate dall’intervento di coibentazione termica. L’insufflaggio, che deriva dal termine “soffiare”, sfrutta il sistema dei muri perimetrali molto in uso nel secolo scorso e detto “a cassa vuota”. Questo consente di iniettare il materiale isolante con relativa facilità, aumentando in questo modo il comfort degli ambienti e riducendo la dispersione termica. Bisogna valutare con attenzione l’opportunità o meno di eseguire questa tecnica, caso per caso, in quanto la presenza di ostacoli come i pilastri e tubi possono sconsigliare l’insufflaggio e far orientare verso altri tipi di interventi di isolamento termico. Laddove sia possibile la sua applicazione, tuttavia, l’insufflaggio è molto vantaggioso per diverse ragioni. In primo luogo, esso è piuttosto rapido in termini di tempistiche di esecuzione. Inoltre, è possibile intervenire sia dall’interno che dall’esterno dell’edificio (con la sola eccezione del solaio, in cui si agisce dall’esterno applicando il materiale isolante direttamente all’intradosso del solaio), evitando in molti casi fastidiosi problemi condominiali o lungaggini burocratiche. Elemento, poi, degno di considerazione, è il costo relativamente contenuto rispetto ad altri interventi di isolamento termico, tenendo presente, in tutti i casi, variabili come l’area di intervento e la tipologia di materia isolante utilizzata (diversa sia nella tipologia che nella qualità). Mediamente, il costo dell’insufflaggio può variare dai 17 ai 25 € per metro quadrato. L’insufflaggio, oltretutto, è utilizzato non solo per isolamento termico, ma anche per quello acustico. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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