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Il decreto approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 29 agosto – che per il momento ha definito le linee guida in attesa del testo finale che dovrebbe arrivare in settimana – contiene misure urgenti per far ripartire i cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la semplificazione burocratica, l’emergenza del dissesto idrogeologico, gli interventi di messa in sicurezza sismica e per la ripresa delle attività produttive. Per la realizzazione del Piano, sono state stanziate risorse aggiuntive per i prossimi tre anni tramite il Ministero dello Sviluppo economico, pari a 130 milioni di euro per il 2015, 50 milioni per il 2016 e 40 milioni per il 2017. A queste si aggiungono, per quanto riguarda il settore agroalimentare, 22 milioni sia nel 2015 che nel 2016 tramite il Ministero delle Politiche Agricole. Per quanto riguarda l’edilizia sono state approvate norme che semplificano la realizzazione di ristrutturazioni in casa propria: purché non cambi la cubatura non sarà più necessaria un’autorizzazione edilizia, ma basterà una semplice comunicazione al Comune. Si prevede inoltre che ci sarà un regolamento edilizio unico per tutti i Comuni. Resta in attesa di conferma l’ecobonus, ovvero la detrazione del 65% per gli interventi di riqualificazione energetica. Il premier Matteo Renzi ha sottolineato: “Ci impegniamo a confermare l’ecobonus e metteremo ulteriori misure di sostegno nel settore edilizio come le facilitazioni per gli impianti di riscaldamento”. Critica Legambiente “I pochi segnali positivi – si legge in un comunicato – come la proroga dell’eco-bonus, si perdono in un decreto che tocca un numero infinito di temi senza alcuna idea di futuro, se non quella prevalente di rispondere agli interessi di alcune lobby. Lo si vede chiaramente nelle scelte che spingono l’asfalto (alle autostrade vanno infatti risorse pubbliche dirette e attraverso sgravi fiscali, con il sostegno ad interventi devastanti come quelli che si realizzeranno in Maremma, con la Tirrenica, e nelle Dolomiti, con la Valdastico), sul petrolio (con vantaggi per le trivellazioni) e su nuovo cemento da semplificazioni per interventi edilizi e in aree demaniali”. Il Governo ha infatti dato il via alle norme che facilitano l’estrazione degli idrocarburi: Matteo Renzi ha commentato: ”È assurdo continuare a lamentarsi del problema energetico se non tiri fuori il petrolio che hai in Basilicata, in Sicilia, ovviamente coinvolgendo le regioni e valorizzandole sul patto di stabilità”. Sostanzialmente positivo il commento del Presidente di Aniem,- l’Associazione delle imprese edili manifatturiere che rappresenta circa 8.000 imprese operanti nel comparto delle costruzioni – Dino Piacentini “Al di là dell’ammontare degli stanziamenti e dell’incertezza permanente sul testo definitivo del provvedimento, non possiamo che esprimere apprezzamento per un orientamento che ci sembra finalmente andare verso una coraggiosa innovazione nell’approccio al settore e nella semplificazione delle regole. Anche sull’edilizia privata ci sembra che ci sia la volontà di sperimentare percorsi nuovi: la possibilità di eseguire lavori in casa con semplice comunicazione, le agevolazioni in caso di acquisti immobiliari destinati all’affitto a canone concordato, lo sconto sulle imposte immobiliari per i privati che rottamano casa a bassa prestazione energetica, sconto esteso anche in caso di permuta a impresa di costruzione che si impegna riqualificare l’immobile vecchio con miglioramento del consumo energetico anche in caso di interi edifici. Su quest’ultimo aspetto, assolutamente condiviso, invitiamo il Governo ad avere ulteriore coraggio stimolando anche progetti di demolizione e ricostruzione”. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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