Il settore elettrico porterà 360 miliardi di benefici economici entro il 2030

Secondo i numeri contenuti nello studio di Enel Foundation, l’elettrico contribuirà a creare 540mila posti di lavoro da qui al 2030

Il settore elettrico porterà 360 miliardi di benefici economici entro il 2030
Benefici economici
in termini di valore e di indotto, ma anche occupazionali: le aspettative sul futuro del settore elettrico sono alte. Secondo i dati contenuti nello studio “La filiera italiana delle tecnologie per le energie rinnovabili e smart verso il 2030” di Enel Foundation, realizzato con Althesys ed Elettricità Futura, al 2030 si conteranno oltre 360 miliardi di euro di benefici economici e 540.000 nuovi posti di lavoro, che si andranno ad aggiungere ai 120.000 già esistenti oggi.

Numeri che sono stati presentati al Governo e che Gilberto Pichetto, Ministro dell’Ambiente e Sicurezza energetica, ha commentato ricordando come l’energia rinnovabile sia al centro della transizione energetica e come il Ministero sia al lavoro per avviare progetti e investimenti in questo settore.

La transizione energetica è in corso

Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha ricordato il ruolo dell’Europa e la volontà di arrivare, in Italia e in tutto il Vecchio Continente, a un’autonomia energetica, anche sul fronte delle materie prime fondamentali. L’obiettivo è quello di slegarsi dalla dipendenza con Russia e Cina, garantendo anche risorse alle imprese che scelgono di investire in green e rinnovabili.

La transizione energetica avrà poi sempre più bisogno di tecnologie, competenze e visione strategica, come ha sottolineato Francesco Starace, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Enel. Sarà quindi importante investire in tutta la filiera dell’elettrico, partendo dalla lavorazione delle materie prime, passando per generazione e distribuzione, fino ad arrivare alla gestione dei consumi. L’Italia ha di fronte un’opportunità di crescita enorme, per coglierla a pieno bisogna però agire fin da subito.

 Il comparto elettrico è un asset strategico

 La filiera delle tecnologie elettriche rinnovabili e smart fattura più di 12 miliardi di euro di annui e conta quasi 800 imprese, tra cui figurano eccellenze industriali che competono a livello internazionale. Si conferma quindi essere un asset strategico per l’Italia, come ha ribadito Alessandro Marangoni, Amministratore Delegato di Althesys. I benefici socio-economici per l’Italia che potrebbero scaturire dallo sviluppo di questo settore potrebbero arrivare a valere fino al 2% del PIL annuo da qui al 2030.

Secondo i risultati emersi studio, infatti, il Piano 2030 del settore elettrico ha un target di crescita delle rinnovabili alla portata del nostro Paese e porterà benefici in linea anche con le stime dell’International Energy Agency (IEA). 

Cosa prevede il Piano 2030

Il Piano 2030 del settore elettrico mira a garantire indipendenza e sicurezza nazionale, oltre che ad accelerare la decarbonizzazione e sviluppare la filiera elettrica in linea con gli obiettivi europei. Prevede di allacciare alla rete nazionale ben 85 GW di nuove rinnovabili al 2030, portando all84% le rinnovabili nel mix elettrico.

Raggiungendo questo traguardo, ’Italia potrà ridurre di 160 miliardi di metri cubi le importazioni di gas e risparmiare 110 miliardi di euro, come ha concluso Agostino Re Rebaudengo, Presidente di Elettricità Futura.

 

Consiglia questa notizia ai tuoi amici

Commenta questa notizia



Tema Tecnico

Sostenibilità e Ambiente

Le ultime notizie sull’argomento



Secured By miniOrange